Durante la seduta asiatica, il dollaro USA ha ampliato i guadagni contro quasi tutte le coppie di valute, mentre si registrava un’accelerazione delle vendite su bond e mercati emergenti.
Dopo aver guadagnato lo 0,70% martedì, l’indice del dollaro è salito di un altro 0,10% a Tokyo, raggiungendo quota 101,90, livello massimo dal marzo del 2003.
I dati USA migliori delle attese diffusi ieri avvalorano le ragioni a favore di un rialzo del tasso d’interesse negli USA.
Le valute dei mercati emergenti hanno continuato ad essere oggetto di deflussi massicci, perché gli investitori si orientano sulle attività USA. Ieri l’indice Dow Industrial Average ha chiuso sui massimi storici – per il terzo giorno di fila – a 19.083 punti.
Oltre al peso messicano, che ha subito pesanti vendite dopo l’elezione di Trump, il real brasiliano ha fatto registrare le perdite peggiori nel comparto dei mercati emergenti, cedendo fino al 10,90% contro il biglietto verde; la coppia USD/BRL è balzata a 3,50 prima di scendere, una volta tornata la calma sui mercati, a 3,38.
La ragione principale della recente svalutazione delle valute emergenti è che, negli ultimi mesi, questi mercati sono stati inondati da flussi massicci di capitale sulla scia della caccia a rendimenti più elevati. L’USD/BRL non è pero riuscito a violare al rialzo la media mobile a 200 giorni e la divisa al momento è bloccata sotto questo livello, a 3,43.
Giovedì lo yen giapponese ha subito nuove pressioni, perché gli investitori continuano a preferire il biglietto verde sulla scorta dei solidi dati USA.
All’avvio della seduta europea, l’USD/JPY si è impennato a 113,42, in rialzo di più del 2% sulla settimana, dopo che, a ottobre, gli ordini di beni durevoli sono saliti del 4,8%, superando la previsione media dell’1,7%, e che il rilevamento precedente è stato rivisto al rialzo, dal -0,3% allo 0,4%.
L’indice, esclusi i trasporti, è salito dell’1% m/m rispetto allo 0,2% previsto e allo 0,2% della revisione al rialzo.
In un capitolo a parte, le domande iniziali di disoccupazione hanno rispettato le attese, attestandosi a 251 mila unità rispetto alle 250 mila previste.
Sui mercati azionari, stamattina le piazze regionali asiatiche hanno avuto un andamento contrastato, con il Nikkei in rialzo dello 0,94% al rientro dalle festività.
Nella Cina continentale, l’indice composito di Shanghai è rimasto piatto, mentre quello di Shenzhen ha ceduto lo 0,38%.
Sulle piazze offshore, l’Hang Seng ha perso lo 0,26% e il Taiex lo 0,28%.
In Europa, i future sui listini azionari sono positivi - con il DAX a +0,14%, il Footsie a +0,24% e l’Euro Stoxx 50 a +0,20% - lasciando presagire un’apertura in rialzo.