- In termini storici, la massiccia impennata dell’S&P 500 di quest’anno non è così insolita come sembra.
- La tenuta economica e gli utili societari positivi sono destinati ad alimentare ulteriori guadagni del mercato fino al 2025.
- Il sentimento degli investitori rimane forte, con aspettative rialziste al di sopra delle medie storiche, a dimostrazione della continua fiducia nella traiettoria ascendente del mercato.
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Tenendo conto dei dividendi, al momento della scrittura l’S&P 500 è in rialzo del 29% quest’anno.
Sebbene questo aumento possa sembrare straordinario o eccessivo, in realtà è più comune di quanto si possa pensare. Infatti, l’indice ha ottenuto un rendimento totale superiore al 25% in 26 dei 96 anni dal 1928, ovvero il 27% delle volte.
E non è tutto. Secondo i dati di Deutsche Bank, negli ultimi 100 anni il mercato ha avuto più probabilità di ottenere rendimenti annuali compresi tra il 10% e il 20% piuttosto che tra lo 0% e il 10%.
Nonostante alcune correzioni non gravi (in aprile, settembre e quella più significativa di agosto), di cui gli investitori hanno approfittato per acquistare a prezzi più bassi, il mercato ha mantenuto la sua tendenza al rialzo senza problemi.
I fattori che storicamente avrebbero potuto causare un calo più significativo del mercato, come l’incertezza sulle elezioni americane e l’inflazione, questa volta non hanno avuto un impatto rilevante.
Attualmente, l’S&P 500 è sulla buona strada per un guadagno del 30% per l’anno in corso, mentre il Nasdaq Composite dovrebbe salire del 35%.
Il mercato toro può durare fino al 2025?
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo considerare due questioni chiave:
1. Quali sono stati i catalizzatori che hanno sostenuto il mercato quest’anno?
- La vittoria di Trump.
- Riduzione dei tassi d’interesse grazie al controllo dell’inflazione.
- L’economia statunitense ha registrato un andamento migliore di quanto ci si aspettasse
- Le società quotate in borsa hanno ottenuto risultati migliori del previsto sul fronte degli utili societari, spesso superando le previsioni
- L’ascesa dell’intelligenza artificiale, che ha portato a guadagni sostanziali in molti titoli, compresi quelli fortemente ponderati negli indici.
2.? Si prevede che questi catalizzatori continueranno fino al 2025?
Sì.
- Wall Street prevede una crescita del 15% degli utili dell’S&P 500 il prossimo anno.
- Trump ha promesso di ridurre le imposte sulle società dal 21% al 15%, il che probabilmente aumenterà gli utili aziendali
- Regolamenti più favorevoli per il settore finanziario, che richiedono meno accantonamenti per i fondi, faranno probabilmente aumentare il valore delle azioni.
- Sebbene la Fed abbia un margine limitato per ridurre ulteriormente i tassi di interesse, l’inflazione sembra essere sotto controllo.
- Il mercato prevede il 98% di probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione del 17-18 dicembre.
Pertanto, ritengo che l’S&P 500 dovrebbe rimanere solido nel 2025.
Questo è il tipico periodo in cui Wall Street inizia a speculare su dove finirà l’S&P 500 nel 2025. La previsione più ottimistica proviene da Oppenheimer, che lo proietta a 7100.
Anche le small cap, come quelle dell’indice Russell 2000, dovrebbero registrare buone performance nel 2025, poiché le loro attività si basano principalmente sull’economia nazionale piuttosto che sugli sviluppi internazionali.
Per quanto riguarda i cosiddetti Magnifici 7 - Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple (NASDAQ:AAPL), Meta Platforms (NASDAQ:META), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Nvidia (NASDAQ:NVDA) e Tesla (NASDAQ:TSLA) - la loro valutazione combinata ha superato i 18.000 miliardi di dollari per la prima volta nella storia.
Ciò significa che il loro valore di mercato supera ora il prodotto interno lordo annuale di tutti i Paesi, tranne gli Stati Uniti e la Cina.
C’è motivo di credere che il dominio di queste società sul mercato azionario globale possa continuare anche nel 2025.
Sentimento degli investitori (AAII)
Il sentiment rialzista, ovvero le aspettative di rialzo dei prezzi delle azioni nei prossimi sei mesi, è al 43,3% e rimane al di sopra della sua media storica del 37,5%.
Il sentimento ribassista, ovvero le aspettative di ribasso dei prezzi delle azioni nei prossimi sei mesi, si attesta al 31,7%, leggermente al di sopra della sua media storica del 31%.
Classifica dei mercati azionari nel 2024
Ecco la classifica dei principali mercati azionari dall’inizio dell’anno:
- - Nasdaq 32,74%.
- - S&P 500 26,86%.
- - Dax tedesco 21,81%
- - Nikkei giapponese 17,95%
- - Hang Seng cinese 17,15%
- - Ibex 35 Spagnolo 16,33%
- - Dow Jones 16,29%
- - FTSE MIB Italiano 14,95%
- - Euro Stoxx 50 9,88%
- - FTSE 100 britannico 7,33%
- - Cac francese -1,77%
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