Di Scott Kanowsky
Investing.com - I prezzi del petrolio sono misti questo lunedì, in una giornata di scambi volatili, tra l’inasprimento delle scorte ed i timori per come un potenziale rallentamento della crescita globale possa danneggiare la domanda.
I future del greggio West Texas Intermediate (WTI) salgono lievemente dello 0,17% a 108,16 dollari al barile alle 13:01 CEST. I future del Brent, il riferimento internazionale, scendono dello 0,13% a 112,97 dollari al barile.
I timori per le scorte petrolifere globali aumentano dopo che molti paesi occidentali hanno interrotto l’accesso alle esportazioni russe in risposta all’invasione dell’Ucraina.
I funzionari in Libia, intanto, danno segnali misti circa la situazione della produzione petrolifera del paese, in seguito alle proteste che hanno comportato la chiusura di porti ed impianti locali. Il ministro del petrolio libico ha riferito a Reuters questo lunedì che la produzione resta a circa 700.000 barili al giorno, contrariamente alla precedente notizia data dal Ministero secondo cui starebbe scendendo a 100.000 barili al giorno.
Intanto, i dati doganali cinesi pubblicati sabato mostrano un crollo del 46% delle esportazioni di benzina a maggio, rispetto all’anno scorso, nonché un tonfo del 96% delle esportazioni di gasolio.
Gli Stati Uniti recentemente hanno adottato delle misure per contrastare questi rischi per le forniture petrolifere aprendo le riserve strategiche, mentre l’OPEC, il gruppo dei maggiori esportatori petroliferi, ed i suoi alleati hanno aumentato la produzione.
I prezzi del petrolio negli ultimi sei mesi hanno toccato livelli quasi da record, contribuendo a far schizzare l’inflazione in tutto il mondo. Le banche centrali alzano i tassi di interesse nel tentativo di far scendere i prezzi, ma si continua a temere che queste mosse aggressive possano innescare un ribasso economico più ampio che potrebbe pesare sui consumi di petrolio.