Investing.com - Aprono in forte ribasso i mercati azionari europei questo mercoledì, mentre gli investitori continuano a seguire l’andamento volatile dei mercati azionari cinesi.
Anche oggi lo Shanghai Composite ha registrato forti ribassi, con un crollo del 5% subito dopo l’apertura, per poi tornare positivo dopo il break di mezzogiorno e chiudere in salita dell’1,2%, grazie all’avvio di acquisti speculativi per sfruttare le valutazioni più economiche.
Ieri i mercati cinesi hanno subito un crollo del 6%, tra i timori per l’economia della nazione asiatica e l’apprensione per la svalutazione dello yuan, che potrebbe innescare una vera e propria guerra tra le valuta capace di destabilizzare l’economia globale.
Negli scambi della mattinata europea, l’EURO STOXX 50 cede 30 punti, o lo 0,84%, il francese CAC 40 perde 44 punti, o lo 0,88%, il tedesco DAX 30 cede 105 punti, o lo 0,96%, mentre il FTSE 100 di Londra segna un calo di 50 punti, o dello 0,77%.
Carlsberg (COP:CARLa) segna un crollo del 7%, dopo che il produttore danese di birra ha riportato utili inferiori alle aspettative ed ha ridotto le previsioni sull’anno per via di un “peggioramento delle condizioni macroeconomiche” in Russia e Ucraina.
Glencore (LONDON:GLEN) ha dichiarato che gli utili del primo trimestre hanno visto un crollo del 29% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, poiché ha pesato il calo dei metalli e del greggio; l’azienda ha aggiunto che per quest’anno si prevedono investimenti inferiori.
Negli USA, i mercati azionari puntano ad un’apertura lievemente al ribasso, mentre gli investitori attendono il rilascio dei verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria tenuto dalla Federal Reserve, alla ricerca di indicazioni sulla tempistica di un aumento dei tassi USA.
I futures Dow Jones scendono di 44 punti, o dello 0,24%, i futures S&P 500 segnano un calo di 5 punti, o dello 0,23%, mentre i futures Nasdaq 100 sono in calo di 15 punti, o dello 0,33%.
C’è attesa inoltre per i dati sull’inflazione statunitense in arrivo nel corso della seduta. Il Dipartimento per il Commercio rilascerà i dati alle 8:30AM ET e si prevede che questi mostrino un aumento dello 0,2% dell’IPC a luglio, dopo l’aumento dello 0,3% di giugno. Per l’inflazione core è previsto un aumento dello 0,2% dopo l’aumento dello 0,2% del mese precedente.
Ieri i dati hanno mostrato che le nuove costruzioni USA hanno segnato un aumento a luglio, sostenendo le condizioni per un aumento dei tassi della Federal Reserve.
Nonostante il rilascio di dati piuttosto postivi, una parte dei traders crede che la Fed sia propensa ad un rinvio dell’aumento dei tassi, a causa dell’apprensione per la crescita globale e la pressione inflazionaria scatenata dalla svalutazione shock dello yuan e dal calo dei prezzi delle materie prime.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute è in calo dello 0,5% a 96,79.
Il greggio è vicino al minimo di sei anni, nei timori di un eccesso di scorte e di un calo della domanda.