MILANO, 31 agosto (Reuters) - Piazza Affari chiude in
perdita, confermando il calo di metà giornata, più accentuato
rispetto alle altre borse europee e a Wall Street.
Da un lato l'intonazione dei listini milanesi riflette il
cambiamento di clima a livello globale, sulla scia del crollo di
Shanghai e con il greggio che cala sotto quota 70 dollari al
barile, con una perdita che supera i tre dollari.
Dall'altro, sulla piazza milanese in particolare ha pesato
il cattivo andamento degli istituti di credito. "Se in passato i
bancari sono stati l'àncora della borsa milanese, esaurita la
benzina delle trimestrali ora sono proprio loro i titoli più
penalizzati dai realizzi", osserva un trader. "Questo
ridimensionamento era maturo, in un certo senso fisiolgico".
Non sono stati sufficienti i buoni dati Pmi del Midwest
americano, in crescita oltre le attese, né la notizia che
l'attività economica a New York segna in agosto una netta
ripresa dopo due mesi consecutivi in calo.
L'indice FTSE Mib <.FTMIB> ha chiuso a -1,11%, il FTSE
AllShare <.FTITLMS> a -1,02% e il FTSE MidCap <.FTITMC> a
-0,93%. I volumi valgono poco meno di due miliardi di euro.
Il benchmark europeo Dj Stoxx 600 <.STOXX> arretra a sua
volta dello 0,66%.
* Il tema dominante della giornata è stato l'emorragia nei
listini bancari. Il calo, più deciso rispetto al resto d'Europa
e in un settore che pesa molto sulla borsa italiana, trascina
gli indici milanesi più in basso rispetto ad altre piazze
continentali.
UBI ha annunciato sabato risultati giudicati
inferiori alle attese e perde oltre il 4%. L'utile è inferiore
alle previsioni e il margine di interesse (in calo del 5% sul
trimestre) "è la peggiore performance tra le banche italiane che
copriamo", dice un operatrice. La reazione all'outlook, di per
sé non particolarmente negativo, è accentuata dall'alta
valutazione del titolo rispetto alle altre popolari, spiega
l'operatrice.
Perdono oltre il 2% UNICREDIT e POP MILANO
, con l'istituto guidato da Alessandro Profumo che vede
riaprire il procedimento istruttorio a proprio carico
dell'Antitrust, riguardante l'applicazione delle commissioni di
massimo scoperto. Scopo del procedimento è verificare il
rispetto degli impegni presi in seguito a una precedente
istruttoria del Garante.
Cedono invece tra l'1% e il 2% INTESA SANPAOLO , MPS
, MEDIBANCA e BANCO POPOLARE . A
livello continentale, l'indice di settore <.SX7P> perde l'1,2%.
* Dopo la corsa delle ultime sedute, culminata nel +12% di
venerdì, le prese di beneficio spingono giù anche STM
MICROELECTRONICS , che perde il 2,12% nonostante
l'associazione mondiale del settore comunichi una crescita
cospicua (+5,3%) del mercato dei semiconduttori nel mese di
luglio.
* Cede il 2% FINMECCANICA , che registra i commenti
del segretario americano alla Difesa Robert Gates sulla
necessità di riformare il processo di forniture militari e sul
cattivo affare che sarebbe stato l'elicottero presidenziale, la
cui commessa è stata annullata dal presidente Barack Obama.
* Nonostante qualche oscillazione in territorio negativo nel
pomeriggio, tengono i titoli difensivi come le utility. Chiudono
in positivo A2A , SNAM RETE GAS e TERNA
, con rialzi modesti tra lo 0,4% e lo 0,9%.
* ENI segna a sua volta un piccolo guadagno, a
+0,36% a dispetto del greggio che crolla di oltre 3 dollari al
barile. "Finché il petrolio resta in vista dei 70 dollari, il
calo è considerato recuperabile", dice un trader. "E poi c'è
speculazione in vista dello stacco del dividendo il prossimo 21
settembre".
* Eccezioni alla corsa alle vendite sono anche AUTOGRILL
, che chiude a +1,49%, CAMPARI a +0,51%,
PRYSMIAN a +0,39% e PARMALAT a +0,79%, sebbene
i trader non indichino motivazioni specifiche agli acquisti.
* Fuori dal listino principale, contro corrente anche
RISANAMENTO , capace di sfiorare l'11% con i mercati che
scommettono sul piano di salvataggio, discusso insieme alla
semestrale nel Cda odierno.
* Brillante anche TERNI ENERGIA , che guadagna il
6,4% dopo aver annunciato che entro settembre saranno ultimati 9
nuovi impianti fotovoltaici da 10 Megawatt complessivi.
* Peggior titolo, in termini di performance, è ANTICHI
PELLETTIERI , che lascia sul terreno il 18% dopo che la
società di revisione non ha espresso un giudizio sui conti del
semestre della società.
Pesa sulle quotazioni anche la situazine della collegata
MARIELLA BURANI , sospesa dalle contrattazioni a tempo
indeterminato. "Su Antichi Pellettieri si scarica anche quello
che non si può scaricare su Mariella Burani", osserva
un'operatrice.