Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 15 aprile:
1. Attesi utili del primo trimestre di Goldman e Citigroup
Goldman Sachs (NYSE:GS) e Citigroup (NYSE:C) cattureranno la luce dei riflettori questo lunedì quando pubblicheranno gli utili del primo trimestre prima dell’apertura, seguiti poi da Bank of America (NYSE:BAC) domani e da Morgan Stanley (NYSE:MS) mercoledì.
JP Morgan ha alzato l’asticella venerdì, con ricavi e profitti da record nel primo trimestre, aprendo la stagione degli utili col piede giusto.
In generale, ci si aspetta una delusione in questa stagione. FactSet prevede che gli utili delle compagnie dell’indice S&P 500 crollino del 4,2%, il primo calo annuo dal secondo trimestre del 2016.
2. Borse globali ferme vicino al massimo di 6 mesi
Sui mercati azionari globali regna un clima di cautela questo lunedì: i titoli hanno chiuso al massimo di sei mesi la scorsa settimana ed i trader si preparano ad una settimana corta per via delle feste ma ricca di utili e dati economici.
Sebbene la maggior parte dei mercati finanziari resterà chiusa venerdì per l’inizio delle feste di Pasqua, numerose compagnie pubblicheranno gli utili negli Stati Uniti e il paese rilascerà gli aggiornamenti economici sul mercato immobiliare, le vendite al dettaglio, la produzione industriale ed il commercio.
La Cina sarà al centro della scena mercoledì con la pubblicazione dei dati sulla crescita economica del primo trimestre. I dati arriveranno mentre gli occhi saranno ancora puntati sugli sviluppi delle trattative commerciali tra Washington e Pechino.
“Siamo fiduciosi di essere vicini al round finale delle ultime questioni”, ha affermato sabato il Segretario al Tesoro USA Steven Mnuchin, alimentando l’ottimismo che le due principali economie mondiali possano raggiungere un accordo per evitare una vera e propria guerra commerciale. Reuters stamane ha riportato che i negoziatori USA hanno ridotto le richieste sul fatto che la Cina tagli i sussidi industriali come condizione necessaria per un accordo commerciale, data la forte opposizione da parte di Pechino.
In attesa degli utili delle banche, i future USA puntano ad un’apertura invariata. Alle 5:44 ET (9:44 GMT) i future Dow blue chip salgono di 41 punti, o dello 0,2% ed i future S&P 500 sono invariati, così come i future Nasdaq 100.
Le borse europee faticano a mantenere i guadagni dopo la serie di fusioni ed acquisizioni che hanno supportato la propensione al rischio.
Misti i mercati azionari asiatici: l’indice cinese Shanghai Composite scende dello 0,3%, mentre il giapponese Nikkei ha chiuso con un balzo dell’1,4%.
3. Trump accusa la Fed di pesare sui titoli azionari, Draghi si schiera con Powell
Il Presidente USA Donald Trump è tornato all’attacco contro la politica della Federal Reserve nel weekend, accusando gli aumenti dei tassi di interesse per aver messo un freno ai titoli ed alla crescita USA.
“Se la Fed avesse fatto bene il suo lavoro, e non lo ha fatto, le borse sarebbero salite da 5.000 a 10.000 punti in più ed il PIL sarebbe ben oltre il 4%”, ha scritto ieri Trump su Twitter.
Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi sabato si era già detto a supporto della banca centrale USA. In seguito ai numerosi attacchi precedenti di Trump contro la Fed, Draghi si è detto “sicuramente preoccupato per l’indipendenza della banca centrale” e soprattutto “nella più importante giurisdizione al mondo”.
4. Greggio in calo in vista del vertice OPEC
L’aumento dell’attività di trivellazione USA è stato sufficiente a fermare i tori del greggio questa mattina, mentre i trader attendono il vertice dei principali produttori petroliferi in agenda questa settimana.
I future del greggio USA scendono di 55 centesimi, o dello 0,9%, a 63,34 dollari alle 5:44 ET (9:44 GMT), mentre il greggio Brent è in calo di 52 centesimi, o dello 0,7%, a 71,03 dollari.
Dopo l’ennesimo rialzo settimanale del greggio, i dati di venerdì di Baker Hughes hanno indicato un aumento di due unità del numero di impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti, un indicatore della produzione futura, dopo l’impennata di 15 unità della settimana prima. Si teme ancora che i prezzi del greggio, vicini ai massimi di 5 mesi, possano spingere i produttori di scisto ad aumentare la produzione, annullando gli sforzi dell’OPEC di tagliare le scorte.
I ministri del petrolio di OPEC, Russia ed altri produttori si incontreranno a Vienna mercoledì e giovedì per decidere la politica di produzione dei prossimi sei mesi. In base alle fonti, l’OPEC ed i suoi alleati ritengono che sia troppo presto per avere un quadro chiaro dell’impatto sul mercato dei loro tagli alle scorte e la decisione in merito probabilmente sarà rinviata al vertice di giugno.
5. Il vertice di primavera del FMI si chiude con la speranza di una ripresa economica
I leader delle finanze globali hanno concluso il vertice di primavera del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale nel weekend in modo cautamente ottimista.
Mentre i trader attendono i dati cinesi di mercoledì sulla crescita del primo trimestre, i funzionari hanno espresso apprensione per il rallentamento dell’economia globale ma anche fiducia circa il fatto che la ripresa sia dietro l’angolo.
Un generale passo indietro dall’inasprimento della politica monetaria da parte delle banche centrali globali, l’aumento dello stimolo in Cina e l’allentamento delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino sono stati tra i motivi elencati per prevedere un’inversione di rotta del rallentamento della crescita su scala globale.