Di Alessandro Albano
Investing.com - L'economia europea ha registrato un andamento migliore delle previsioni, con una contrazione inferiore alle previsioni nell'ultimo trimestre 2022 e una crescita positiva nel primo trimestre 2023. Lo afferma la Commissione Ue nelle ultime proiezioni pubblicate questo lunedì, dove sono state riviste con una certa cautela le stime di crescita per il 2023 e "marginalmente" per il 2024.
Per l'Eurozona, il Pil è stato alzato all'1,1% per quest'anno e all'1,6% per il prossimo 2024, una revisione dello 0,1% per entrambi gli anni.
Aumentano, tuttavia, anche le stime sull'inflazione, prevista al 5,8% nel 2023 e al 2,8% nel 2024, rispettivamente lo 0,2% e lo 0,3% in più rispetto alle stime pubblicate a febbraio nel Winter Forecast.
In generale, ha spiegato Valdis Dombrovskis, ex premier lettone e vicepresidente esecutivo, "l'economia Ue sta resistendo molto bene all'aggressione della Russia contro l'Ucraina, il che ha portato a un aggiornamento delle previsioni di crescita per il 2023. Tuttavia, ci sono molti fattori di rischio da tenere d'occhio: l'inflazione di fondo rimane persistentemente elevata, il che potrebbe erodere il potere d'acquisto dei cittadini, rallentare la crescita degli investimenti e ostacolare l'accesso al credito. Per tenere sotto controllo l'inflazione, è fondamentale assicurarsi che la politica fiscale rimanga prudente e mantenere lo slancio delle riforme e degli investimenti".
Per quanto riguarda l'Italia, la Commissione prevede che la crescita del PIL reale rallenti all'1,2% nel 2023 e all'1,1% nel 2024, con l'aumento dei prezzi che "frena i consumi privati mentre gli investimenti, sostenuti dalle misure governative, continuano a espandersi vigorosamente".
Il tasso di inflazione è stimato in riduzione al 6,1% quest'anno, grazie al calo dei prezzi dell'energia, e al 2,9% nel 2024.
Guardando il deficit, l'indicatore pubblico dovrebbe dovrebbe scendere al 4,5% del Pil nel 2023, grazie alla "parziale eliminazione delle misure di sostegno all'energia", e raggiungere il 3,7% il prossimo anno.
"La completa eliminazione delle misure di sostegno all'energia e la riduzione della spesa per i consumi intermedi più che compensano l'aumento della spesa pensionistica", spiega la Commissione in nota.
Per contro, la spesa per interessi dovrebbe aumentare leggermente, raggiungendo il 4,1% del Pil, anche se la proiezione, viene spiegato, "non tiene conto dei potenziali tagli alla pressione fiscale, ampiamente indicati nel Programma di Stabilità dell'Italia ma non ancora sufficientemente specificati".
"I rischi (per l'economia) rimangono troppo numerosi - ha affermato Paolo Gentiloni, ex premier italiano e ora commissario per l'Economia - e la brutale invasione dell'Ucraina da parte della Russia continua a gettare un'ombra di incertezza sulle prospettive. Dobbiamo rimanere vigili e pronti a rispondere a qualsiasi shock futuro con la stessa unità e determinazione che ci ha permesso di superare questi ultimi tre anni di tempesta".
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