Di Mauro Speranza
Investing.com – Giornata in rosso per i titoli bancari, in netta controtendenza rispetto ai principali indici europei di oggi, dopo le decisioni della Banca centrale europea sui dividendi, molto attesa ieri dai mercati, e le proposte dell’Unione europea sulla bad bank comunitaria.
Se il Dax guida gli acquisti (+1,5%), restano in scia positiva il Ftse Mib, il Ftse 100, il Cac 40 e l’IBEX 35. Dal fronte bancario, però, l’indice europeo STOXX Banks EUR Price cede lo 0,54% mentre il corrispondente italiano FTSE Italia All Share Banks scende di quasi l’1%.
Tra i titoli finanziari con performance peggiore troviamo BNP Paribas SA (PA:BNPP), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Sabadell (MC:SABE), Banca Generali (MI:GASI), BBVA (MC:BBVA), Bankia (MC:BKIA), CaixaBank S.A. (MC:CABK), Credit Agricole (PA:CAGR), Unicredit (MI:CRDI), FinecoBank (MI:FBK), Bper Banca (MI:EMII), Mediolanum (MI:BMED) e Societe Generale SA (PA:SOGN).
Le indicazioni della BCE sui dividendi
Dopo la chiusura dei mercati di ieri, la Banca centrale europea ha raccomandato “estrema prudenza” agli istituti bancari nella distribuzione delle cedole e nel riacquisto di azioni proprie, indicando che dovrebbero essere “sospesi o limitati fino al 30 settembre 2021” a causa del permanere dell’incertezza generata dal Covid 19.
In particolare, la BCE si aspetta che dividendi e buyback non superino il livello più basso tra il 15% degli utili cumulati 2019-20 e i 20 punti base in termini di Cet1.
Secondo Banka Akros, la raccomandazione “mira a salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia”.
Secondo questi esperti, le banche “con forti politiche di distribuzione del capitale saranno i più colpiti dalla decisione, come Intesa Sanpaolo, Mediobanca (MI:MDBI) e UniCredit, dove le aspettative di dividendi e buyback dovrebbero essere riviste al ribasso”.
Anche da Equita considerano negative per il settore tali raccomandazioni, in quanto riducono “significativamente la visibilità sul dividendo a valere sui risultati del 2020 e limita significativamente la possibilità di distribuzione del capitale in eccesso, come conseguenza dell'accantonamento a riserva degli utili 2019”.
Su alcune banche, calcola il broker, l’impatto sarà particolarmente negativo, ad esempio su “Intesa Sanpaolo che potrà distribuire un dividend per share fino a un massimo di 0,04 euro ad azione (1,8% yield, 18% payout), corrispondente a 20 punti base sulle Rwa contro la nostra stima di 0,14 euro ad azione (68% payout)”.
Stessa ‘musica’ anche per Mediobanca che, secondo Equita, “potrà distribuire un dividend per share fino a un massimo di 0,24 euro ad azione (3,3% yield, 35% payout), corrispondente al 15% degli utili 2019-20 contro la nostra stima di 0,54 euro ad azione (80% payout)”.
Le proposte dell’Unione europea sui crediti deteriorati (NPL)
Dall’Unione europea, intanto, è stato presentato un piano per sostenere le banche nelle operazioni di cessione dei crediti deteriorati (NPL) indispensabili per affrontare la crisi nel settore dei prestiti peggiorata con la pandemia da Covid 19.
La Commissione ha proposto la creazione di una rete di bad bank nazionali in cui far confluire gli NPL. “Oggi presentiamo un insieme di misure che, assicurando la protezione dei debitori, possono aiutare a prevenire un aumento degli NPL simile a quello avvenuto dopo l'ultima crisi finanziaria", spiegava la Commissaria Ue ai servizi finanziari Ue, Mairead McGuinness.
Secondo la Reuters, l'obiettivo della Commissione europea è di creare un mercato più efficiente per lo smobilizzo degli NPL, dando vita a una rete di "bad bank" nazionali, sostenute da un database comune al fine di garantire la trasparenza.
Pertanto, è stata bocciata la proposta di Andrea Enria, numero uno della Vigilanza bancaria della Bce, di istituire una bad bank UE. Fonti della Reuters hanno riferito che il raggiungimento di un'intesa sulla creazione di una bad bank comune avrebbe sprecato “tempo prezioso”