MILANO (Reuters) - Piazza Affari prosegue all'insegna dell'incertezza, confermando che gli investitori, dopo gli scossoni degli ultimi mesi, hanno adottato una posizione di attesa.
Sempre sotto i riflettori Atlantia (MI:ATL). Deboli le società a partecipazione pubblica. Automotive danneggiato da un profit warning di Continental.
** Attorno alle 11,45, l'indice FTSE Mib, l'AllShare il MidCap e lo Star sono tutti sostanzialmente invariati. Volumi per un controvalore pari a circa 600 milioni di euro.
** L'indice FTSEurofirst 300 perde lo 0,1% circa.
** ATLANTIA ancora protagonista, come accade in ogni seduta dal 14 agosto scorso. Il titolo, dopo una prima parte positiva, ora cede l'1% circa, con volumi pari a circa 2,5 milioni di pezzi, rispetto a una media dell'intera seduta di 3,355 milioni negli ultimi trenta giorni. Oggi si riunisce il cda. Secondo due fonti, il governo sta valutando, tra le ipotesi, la possibilità di un ingresso di Cdp in Autostrade per l'Italia (Aspi) con una quota di controllo. Una fonte del ministero dell'economia, però, ha detto che non risulta che l'ipotesi di un ingresso di Cdp in Aspi "sia mai stata valutata".
** Debolezza generalizzata per le utilities, colpite dalla revisione delle concessioni annunciata dal governo, e per le società a partecipazione pubblica, che sembrano risentire delle parole di alcuni esponenti della maggioranza sulla statalizzazione dei servizi. In calo ITALGAS, SNAM (MI:SRG), TERNA (MI:TRN) ed ENEL (MI:ENEI). Tra le partecipate dallo stato arrancano anche POSTE ITALIANE (MI:PST) e LEONARDO.
** Positivo nella prima parte della mattinata, il settore automotive ha cambiato direzione verso le 11 a causa di un profit warning di Continental: lo stoxx europeo scende dell'1% circa. A Milano ne risente soprattutto PIRELLI.
Scendono anche BREMBO, FIAT CHRYSLER (MI:FCHA), CNH (MI:CNHI) INDUSTRIAL, EXOR (MI:EXOR) e, tra le mid cap, SOGEFI. In controtendenza FERRARI (NYSE:RACE). Fuori dal paniere principale balzi per PININFARINA e CARRARO.
** Per il resto, segno più per TIM e SALVATORE FERRAGAMO (MI:SFER).
** In sofferenza da tempo, zavorrate dall'andamento dello spread tra i rendimenti di Btp e Bund, le banche alzano timidamente la testa: il paniere italiano sale dello 0,5% circa. UNICREDIT (MI:CRDI) e INTESA SANPAOLO (MI:ISP) procedono a braccetto. Spunti per UBI (MI:UBI) BANCA e BPER (MI:EMII) BANCA.
** Complessivamente bene le assicurazioni (GENERALI (MI:GASI), UNIPOL (MI:UNPI) e UNIPOLSAI (MI:US)); risparmio gestito in ordine sparso: giù FINECOBANK (MI:FBK) e BANCA MEDIOLANUM (MI:BMED), bene BANCA GENERALI, incerta AZIMUT (MI:AZMT).
** L'andamento dei prezzi del greggio zavorra i petroliferi: in lettera ENI (MI:ENI), SAIPEM (MI:SPMI) e TENARIS (MI:TENR).
** H-FARM al galoppo: in un'intervista Riccardo Donadon -- fondatore, presidente e AD -- dice che l'anno prossimo segnerà il passaggio dall'Aim al Mta oppure il delisting.