TOKYO (Reuters) - L'azionario nipponico ha archiviato la seduta al minimo degli ultimi sei mesi, concludendo la quarta settimana consecutiva in calo, mentre aumentano i timori per i possibili danni economici del coronavirus che si sta diffondendo rapidamente nel paese e all'estero.
Il Nikkei ha perso il 2,72% a 20.749,75, la chiusura più bassa dal 4 settembre 2019. Il più ampio Topix ha ceduto il 2,92% a 1.471,46, il livello più basso da gennaio dell'anno scorso.
In calo il 97% dei titoli sull'indice principale della Borsa di Tokyo.
Le crescenti speculazioni su nuovi interventi accomodanti in tutto il mondo questo mese, anche in Giappone e negli Stati Uniti, finora non sono riuscite a sollevare l'umore dei mercati.
"La pronta risposta della Fed sarà elogiata nel lungo termine. Ma a breve termine, anche tagliando i tassi, non fermerà il virus. I mercati sperano in ulteriori misure come riduzioni delle imposte e manovre per sostenere le aziende in crisi di liquidità", ha dichiarato Kazushige Kaida, responsabile del foreign exchange presso la State Street Bank di Tokyo.
Il gruppo Softbank, che possiede la start-up Vision Fund, ha perso il 6,1%.
Il settore del turismo ha subito un duro colpo dopo che il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha ordinato una quarantena di due settimane per i visitatori provenienti dalla Cina e dalla Corea del Sud. HIS è scesa del 6,3%, Airtrip è crollata dell'8,2% e Knt-Ct Holdings ha perso il 3,8%.
I titoli di società dipendenti dalla domanda domestica hanno ceduto ai realizzi. Central Japan Railway ha scambiato in ribasso del 4,5% e Recruit Holdings del 3,3%.
Male anche gli esportatori, con lo yen al massimo degli ultimi sei mesi. Honda Motor ha perso il 4,3% e Toyota ha chiuso a -3,1%. Komatsu ha perso il 3,6% mentre Canon il 3,5%.