Investing.com - Listini asiatici contrastati questo lunedì: l’ottimismo per un potenziale miglioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Cina è stato ampiamente compensato dall’incertezza sull’innalzamento del tetto del debito degli Stati Uniti, mentre proseguono i negoziati per evitare un default.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono saliti rispettivamente dello 0,1% e dello 0,4%, mentre i titoli cinesi quotati a Hong Kong hanno spinto l’Hang Seng index a salire dell’1,3%.
Durante il vertice del Gruppo dei Sette in Giappone, il presidente Joe Biden ha dichiarato di aspettarsi un miglioramento delle relazioni tra gli Stati Uniti e Pechino “a breve” e che il G7 ha deciso di adottare un approccio unitario nei confronti della Cina.
I suoi commenti hanno in qualche modo migliorato il sentimento verso i mercati cinesi, che erano reduci da due settimane consecutive di perdite dopo una serie dati economici deludenti per il mese di aprile.
Un miglioramento delle relazioni sino-statunitensi potrebbe invitare gli investitori stranieri a tornare in Cina, offrendo al Paese una fonte di capitale di cui ha bisogno mentre è alle prese con la ripresa economica post-COVID.
La People’s Bank of China ha mantenuto il suo tasso di interesse primario stabile vicino ai minimi storici lunedì, ma il rallentamento della crescita nel Paese ha visto i mercati prepararsi ad un possibile taglio quest’anno.
Anche altri mercati azionari esposti alla Cina sono saliti, con l’indice sudcoreano KOSPI in rialzo dell’1%.
Ma i mercati asiatici in generale restano contrastati, in quanto i legislatori statunitensi hanno segnalato pochi progressi verso il raggiungimento di un accordo per l’innalzamento del tetto del debito. Biden continuerà i colloqui con i legislatori repubblicani nella giornata di oggi.
L’indice australiano ASX 200 è sceso dello 0,3%, mentre l’indice Taiwan Weighted ha perso lo 0,1%.
Gli indici giapponesi Nikkei 225 e TOPIX sono saliti di circa lo 0,1% ciascuno, attestandosi sui massimi di oltre 30 anni dopo il rally delle ultime due settimane. Ma la spinta sembra essersi esaurita, dopo il rilascio dei dati sugli ordinativi di macchinari più deboli del previsto che indicano una continua debolezza nel settore manifatturiero chiave del Giappone.
L’indice thailandese SET Index è crollato dell’1% ed ha registrato la peggiore performance tra i suoi omologhi asiatici, mentre i mercati attendono la formazione di un nuovo governo dopo che l’opposizione pro-democrazia ha inaspettatamente sconfitto il blocco militare in carica nelle elezioni tenutesi la scorsa settimana.
Le crescenti preoccupazioni per un default del debito statunitense, che potrebbe avere conseguenze disastrose per l’economia globale, hanno scosso i mercati asiatici in generale. La Segretaria al Tesoro Janet Yellen ha dichiarato che il governo ha davanti una scadenza a metà giugno per il raggiungimento di un accordo.
Anche i future sulle azioni statunitensi sono rimasti sostanzialmente in sordina in attesa di ulteriori indicazioni su un accordo.