Investing.com - La maggior parte dei titoli asiatici è crollata lunedì dopo che la Cina ha tagliato i tassi di riferimento per i prestiti con un margine inferiore al previsto, mentre l’attesa di ulteriori indicazioni sulla politica monetaria statunitense ha mantenuto basso il sentiment.
I titoli cinesi sono stati di gran lunga i peggiori della giornata, dato che un taglio dei tassi inferiore alle attese da parte della Banca Popolare Cinese (PBOC) segnala un sostegno politico limitato all’economia.
Le perdite si sono riversate sulla maggior parte dei mercati regionali, con la maggior parte dei titoli esposti alla Cina in ribasso.
Anche i titoli asiatici hanno subito forti perdite rispetto alla settimana precedente a causa delle crescenti preoccupazioni per l’aumento dei tassi di interesse statunitensi, con l’attenzione rivolta al Simposio di Jackson Hole che si svolgerà questa settimana.
I titoli cinesi affondano a causa della delusione per i tagli della PBOC
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi rispettivamente dello 0,4% e dello 0,3%, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,8%.
La PBOC ha tagliato il suo tasso di interesse primario del prestito (LPR) a un anno di 10 punti base, mentre il tasso quinquennale, utilizzato per determinare i costi dei mutui, è stato lasciato invariato. Gli analisti avevano previsto un taglio di almeno 15 punti base per entrambi i tassi.
La mossa ha indicato che l’economia più grande dell’Asia ha uno spazio limitato per continuare ad allentare la politica monetaria, e questo non è positivo per il Paese, alle prese con il rallentamento della ripresa post-COVID.
Dopo una serie di tagli nell’ultimo anno, l’LPR era già al livello più basso registrato dal 2013.
Tuttavia, le perdite dei titoli cinesi sono state in qualche modo limitate dalla China Securities Regulatory Commission che ha proposto ulteriori misure per stabilizzare il mercato azionario. Gli indici cinesi sono scesi vicino ai livelli più bassi dell’anno.
La società immobiliare Country Garden Holdings (HK:2007), in difficoltà, è salita di quasi il 3%, anche se le sue azioni sono rimaste vicine ai minimi storici toccati la scorsa settimana.
Le perdite in Cina si sono riversate sull’indice australiano ASX 200, che ha perso lo 0,1%.
L’indice giapponese Nikkei 225 è salito dello 0,9%, recuperando le forti perdite registrate la scorsa settimana. Anche l’indice sudcoreano KOSPI ha guadagnato lo 0,6%, mentre i future dell’indice indiano Nifty 50 indicano un’apertura invariata.
Fed, tassi USA al centro dell’attenzione
I riflettori restano accesi sul simposio di Jackson Hole, soprattutto dopo che i dati recenti hanno mostrato che l’inflazione statunitense è aumentata e il mercato del lavoro è rimasto rigido.
La Federal Reserve ha inoltre recentemente segnalato che sta ancora considerando la possibilità di aumentare i tassi di interesse quest’anno, mentre gli analisti hanno progressivamente ridotto le loro aspettative per la possibilità di un taglio dei tassi nel 2023.
La prospettiva di un aumento dei tassi statunitensi ha provocato forti perdite nella maggior parte dei titoli asiatici la scorsa settimana e si prevede che continuerà a smorzare il sentimento regionale per il momento.