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Borse asiatiche in calo, la possibilità di una crisi bancaria fa paura

Pubblicato 20.03.2023, 05:42
© Reuters.

Di Ambar Warrick

Investing.com – Listini asiatici in calo questo lunedì, mentre le misure di liquidità d’emergenza e i consolidamenti bancari negli Stati Uniti e in Europa non sono serviti ad arginare i timori di una potenziale crisi bancaria, con i mercati che ora attendono ulteriori spunti sulla politica monetaria dalla riunione della Federal Reserve di questa settimana.

Gli indici bancari hanno registrato ancora una volta forti perdite, con il giapponese Nikkei 225 in calo dell’1%, mentre gli indici indiani Nifty 50 e BSE Sensex 30 hanno perso rispettivamente lo 0,9% e lo 0,8%.

Anche l’indice australiano ASX 200 è stato colpito dalle perdite delle quattro grandi banche del Paese, che hanno perso tra lo 0,1% e l’1,1%. L’indice Hang Seng di Hong Kong è crollato del 2,6%, con HSBC (LON:HSBA) Holdings PLC (HK:0005) in calo di quasi il 6%: la peggiore performance dell’indice. L’istituto di credito ha recentemente rilevato il ramo britannico della Silicon Valley Bank, crollato in seguito alla recente corsa agli sportelli.

In lievissima salita i titoli cinesi, con gli indici Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite entrambi su dello 0,1% ciascuno dopo che la Banca Popolare ha inaspettatamente tagliato il suo coefficiente di riserva obbligatoria per gli istituti di credito locali.

La PBOC ha inoltre mantenuto i tassi di interesse di riferimento per i prestiti invariati ai minimi storici, nell’ottica di allentare le condizioni di liquidità e sostenere la crescita economica.

La possibilità di una crisi bancaria globale continua a far tremare, anche se la Federal Reserve e le altre principali banche centrali hanno sostenuto gli istituti di credito assediati con delle apposite linee di liquidità. Ciò è avvenuto poco dopo che la banca svizzera UBS Group AG (SIX:UBSG) ha dichiarato che rileverà Credit Suisse Group AG (SIX:CSGN), che deve affrontare una crescente crisi di liquidità.

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Sebbene l’accordo sia stato mediato dalle autorità di regolamentazione svizzere e inteso a calmare i timori del mercato sul rischio sistemico per il settore bancario, è la prova di problemi a breve termine nei mercati del debito, dato che UBS svaluterà circa 17 miliardi di dollari di obbligazioni di Credit Suisse.

La scorsa settimana i titoli asiatici sono stati pesantemente svenduti per i timori di una crisi bancaria negli Stati Uniti e in Europa. I crescenti timori di un rallentamento dell’economia quest’anno hanno inoltre spinto gli investitori a evitare le scommesse più rischiose.

Questa settimana l’attenzione è rivolta alla conclusione della riunione della Fed di mercoledì, in cui si prevede che la banca centrale si esprimerà su come aumentare i tassi di interesse di 25 punti base. Le recenti crisi del settore bancario spingono la teoria che la Fed possa ammorbidire i suoi toni per evitare ulteriori danni economici causati dagli alti tassi di interesse.

Ma le recenti misure di liquidità minano anche i tentativi della Fed di inasprire la politica monetaria e combattere l’inflazione nell’ultimo anno, il che ha a sua volta generato una certa incertezza su come la banca centrale agirà durante il prossimo vertice.

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