Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini asiatici in calo questo giovedì, sulla scia ribassista della chiusura di Wall Street; i timori di un aumento dei tassi di interesse e di un rallentamento della crescita economica hanno mantenuto i trader cauti nei confronti degli asset più rischiosi.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono stati tra i peggiori della giornata, con un calo rispettivamente dello 0,6% e dello 0,7%.
I mercati cinesi sono stati poco sostenuti dalla People’s Bank of China che ha mantenuto i suoi tassi di prestito di riferimento ai minimi storici, anche se la mossa indica un maggiore sostegno alla liquidità per i titoli locali.
Sebbene i dati di questa settimana abbiano mostrato che l’economia cinese è cresciuta più del previsto nel primo trimestre del 2023, la crescita è stata guidata in gran parte da una ripresa dei consumi. Il settore manifatturiero del Paese, considerato come una sorta di barometro dell’economia cinese, sta faticando in questa ripresa post-COVID.
I titoli dei produttori di auto elettriche quotati a Hong Kong e in Cina hanno registrato forti perdite dopo il crollo del 6% di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA).
Le azioni di Hong Kong di NIO Inc (HK:9866) (NYSE:NIO), Li Auto Inc (HK:2015) (NASDAQ:LI) e BYD Co Ltd (HK:1211) hanno perso tra l’1,2% e il 5%, mentre le unità quotate a Shenzhen di Contemporary Amperex Technology Co Ltd (SZ:300750), uno dei principali fornitori di batterie di Tesla, sono scese del 2,5%.
Per quanto riguarda gli altri indici, il Nikkei 225 è salito dello 0,1%, mentre l’indice australiano ASX 200 è rimasto invariato.
L’indice Taiwan Weighted ha perso lo 0,6%, con Taiwan Semiconductor Manufacturing (TW:2330) (TSMC), il titolo più importante dell’indice, che è stato scambiato al ribasso in vista dei risultati del primo trimestre previsti in giornata. D’altro canto, le azioni della cinese Semiconductor Manufacturing International Corp (HK:0981), uno dei principali concorrenti di TSMC, sono saliti del 4,2% a un livello record, aiutando anche l’indice Hang Seng di Hong Kong a registrare dei rialzi.
Sul sentiment verso i titoli dell’area pesano i crescenti timori di un aumento dei tassi d’interesse a livello globale, dopo che i dati sull’inflazione di Regno Unito e zona euro hanno consolidato le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra e della Banca Centrale Europea.
Le dichiarazioni dei funzionari della Federal Reserve hanno messo in dubbio la possibilità che che la banca centrale possa sospendere il suo ciclo di rialzi dei tassi già a giugno.
I prezzi dei future sui Fed Fund mostrano che i mercati stanno valutando una probabilità dell’85% che la Fed aumenti i tassi di 25 punti base a maggio e una probabilità del 28% per un aumento analogo a giugno. Si tratta di un grande salto rispetto alla probabilità del 5% della scorsa settimana per un aumento a giugno. Ma i mercati danno ancora al 62% la probabilità che la Fed sospenda i rialzi dei tassi a giugno.
L’aumento dei tassi d’interesse nelle principali economie non è di buon auspicio per i mercati asiatici, in quanto riduce i rendimenti degli asset più orientati al rischio. L’inasprimento delle condizioni monetarie limita inoltre i flussi di capitale estero nella regione.