Investing.com - La maggior parte dei titoli asiatici è salita leggermente questo martedì, recuperando una parte delle recenti perdite, mentre si attendono i dati chiave sull’inflazione statunitense.
I mercati asiatici hanno subito forti perdite dalla settimana precedente, quando una serie di segnali piuttosto aggressivi della Federal Reserve e la debolezza degli utili avevano penalizzato il sentimento verso gli asset orientati al rischio.
Sul sentiment hanno influito negativamente anche i timori per un rallentamento dell’economia cinese, in quanto la debolezza dei dati provenienti dal Paese ha continuato a penalizzare il sentiment.
Il settore tecnologico è stato il più colpito da questa tendenza e martedì ha registrato il maggior numero di acquisti. L’indice sudcoreano KOSPI è stato il più performante in Asia, con un rialzo di oltre l’1% dopo aver recuperato i minimi di una settimana.
I guadagni dei titoli tecnologici e automobilistici hanno aiutato l’indice nipponico Nikkei 225 a guadagnare lo 0,4%, mentre il più ampio TOPIX è salito dello 0,5%.
L’australiano ASX 200 è salito dello 0,6%, recuperando leggermente dopo aver toccato un minimo di 11 giorni. L’indice era vicino al suo livello peggiore dell’ultimo anno.
I dati di martedì hanno indicato ulteriori venti contrari per l’economia australiana, in quanto un sondaggio privato ha mostrato che il sentimento dei consumatori è peggiorato dopo il rialzo dei tassi di interesse da parte della Reserve Bank. La lettura ha anche preannunciato un calo della spesa al dettaglio nell’imminente stagione delle vacanze.
I titoli cinesi sono in ritardo a causa del rallentamento dell’attività di prestito, altri dati in arrivo
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e SSEC sono rimasti fermi martedì, mentre l’indice di Hong Kong Hang Seng è sceso dello 0,4%.
I dati pubblicati lunedì in Cina hanno mostrato che i nuovi prestiti sono scesi bruscamente a ottobre rispetto al mese precedente, anche se a un ritmo migliore del previsto. Ma la crescita dei prestiti in essere è rimasta stabile, mentre il totale del finanziamento sociale è sceso più del previsto, indicando un rallentamento degli sforzi di liquidità del governo.
Le letture sono giunte sulla scia di diversi indicatori economici deboli per il mese di ottobre e hanno evidenziato la continua debolezza dell’economia più grande dell’Asia.
Questa settimana l’attenzione si concentra anche sull’attività industriale e sulle vendite al dettaglio per il mese di ottobre, entrambe previste per mercoledì.
Inflazione IPC USA in primo piano dopo le indicazioni della Fed
I mercati asiatici più ampi si sono mantenuti in un range ristretto, mentre una serie di festività nella regione ha mantenuto bassi i volumi di scambio.
Gli investitori sono ora concentrati sull’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti, attesi in giornata. Si prevede che la lettura mostri un certo raffreddamento dell’inflazione nel mese di ottobre, dopo che negli ultimi due mesi le previsioni erano state superiori.
Nei giorni scorsi la Federal Reserve aveva segnalato che l’inflazione persistente potrebbe invitare a ulteriori rialzi dei tassi d’interesse da parte della banca centrale.
Qualsiasi segnale di ulteriori rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed è di cattivo auspicio per i mercati asiatici, dato che le condizioni monetarie più rigide limitano l’afflusso di capitali stranieri nella regione.
I future sulle azioni statunitensi sono rimasti perlopiù invariati negli scambi asiatici.