Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini azionari asiatici in salita questo venerdì grazie alla propensione per gli asset orientati al rischio sostenuta dai dati sulla crescita economica statunitense migliori del previsto, mentre i titoli indiani hanno prolungato la loro discesa, con il colosso Adani che resta sotto forte pressione.
I dati della notte hanno mostrato che l’economia più grande del mondo è è cresciuta più del previsto nel quarto trimestre, facendo sparire i timori di una recessione imminente. Questo ha fatto scattare forti guadagni a Wall Street, che a loro volta si sono riversati sui mercati asiatici.
L’indice sudcoreano KOSPI ha registrato l’andamento migliore della giornata, con un aumento di quasi l’1%.
Anche l’indice australiano ASX 200 è salito dello 0,5% grazie ai dati che hanno mostrato un certo rallentamento della crescita dell’indice dei prezzi alla produzione nel quarto trimestre, che potrebbe portare a un calo dei prezzi al consumo.
In India, invece, gli indici Nifty 50 e BSE Sensex 30 sono scesi rispettivamente dello 0,7% e dell’1%, a causa della ripresa delle vendite delle azioni delle società del gruppo Adani dopo la festività di giovedì.
Il conglomerato ha respinto le accuse di frode e manipolazione del mercato sollevati da Hindenburg Research e ha minacciato azioni legali contro lo short seller.
Ma i mercati non sono sembrati convinti della risposta di Adani, dato che le vendite nelle sette società quotate del conglomerato non sembrano arrestarsi.
Anche l’indice giapponese Nikkei 225 ha perso terreno rispetto agli altri, salendo di meno dello 0,1% dopo che i dati hanno mostrato che l’inflazione nella capitale del paese è cresciuta più del previsto a gennaio. La lettura di solito preannuncia un andamento simile dell’inflazione dell’IPC nazionale, che è già ai massimi da 41 anni e ben al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% della Banca del Giappone.
Le prospettive per le azioni giapponesi sono state offuscate dall’incertezza sulle intenzioni della BOJ in tema di politica monetaria. Sebbene si preveda che l’aumento dell’inflazione nel Paese finisca per porre fine alla posizione ultra-allentata della banca, i trader non sono sicuri di quando tale mossa possa avvenire, dopo che la BOJ ha disatteso le aspettative del mercato nel vertice di gennaio.
L’attenzione dei mercati asiatici è ora rivolta alla riapertura dei mercati cinesi dopo una settimana di vacanza e verso il vertice della Federal Reserve della prossima settimana.