Investing.com – Listini asiatici in salita questo lunedì, grazie al calo dell’inflazione statunitense che ha alimentato le speranze di una Federal Reserve meno aggressiva, mentre i dati che mostrano un miglioramento del sentimento verso l’economia giapponese hanno riportato l’indice Nikkei ai massimi di 33 anni.
I dati di venerdì hanno mostrato che l’indicatore di inflazione preferito della Fed è sceso più del previsto a maggio, innescando un rally nella maggior parte degli asset orientati al rischio che si è riversato negli scambi asiatici di questa settimana.
Ma se il rally manterrà il suo slancio resta da vedere, in vista di una serie di letture economiche e di segnali delle banche centrali questa settimana. Anche i dati economici di lunedì hanno tracciato un quadro contrastato delle maggiori economie asiatiche.
Il Nikkei sale grazie al miglioramento del sentiment delle imprese, ma l’attività delle fabbriche si contrae
L’indice giapponese Nikkei 225 è balzato dell’1,4% e il TOPIX ha guadagnato l’1,3%, con entrambi gli indici che hanno toccato i massimi di 33 anni.
Un sondaggio della Banca del Giappone ha mostrato che il sentimento delle imprese nel Paese è migliorato nel secondo trimestre, indicando che l’economia si sta riprendendo e che un numero maggiore di aziende ha promesso di aumentare la spesa in conto capitale.
La lettura ha contribuito al crescente ottimismo sulle prospettive economiche del Giappone per quest’anno, che, insieme a una BOJ cauta, ha stimolato forti guadagni nelle azioni giapponesi negli ultimi due mesi.
Ma un’indagine separata ha anche ribadito che l’attività delle fabbriche giapponesi si è ridotta a giugno, indicando che i principali motori economici del Paese sono ancora sotto pressione.
I titoli cinesi salgono dopo i dati misti sulle fabbriche
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono saliti di circa l’1,2% ciascuno, in quanto sondaggio privato ha mostrato che il settore manifatturiero cinese è cresciuto più del previsto a giugno. L’indice Hang Seng di Hong Kong è aumentato dell’1,9% grazie alla forza dei titoli cinesi quotati in borsa.
Tuttavia, la lettura è rallentata rispetto al mese precedente, indicando che alcuni punti di resistenza dell’economia cinese potrebbero perdere forza.
La lettura di lunedì è arrivata anche dopo che la settimana scorsa sondaggio ufficiale ha mostrato che il settore industriale cinese si è ridotto per il terzo mese consecutivo a giugno.
Fed, banche centrali al centro dell’attenzione
I mercati asiatici più ampi sono saliti lunedì, con una serie di indicazioni economiche regionali e statunitensi previste per questa settimana.
L’australiano ASX 200 ha guadagnato lo 0,5%, in ritardo rispetto ai suoi omologhi regionali, in vista della riunione di martedì della Reserve Bank, che gli analisti si aspettano porti a un rialzo dei tassi di 25 punti base. Anche il settore manifatturiero australiano si è ridotto a giugno, secondo i dati di lunedì.
L’indice KOSPI della Corea del Sud è aumentato dell’1,4%, mentre l’indice Taiwan Weighted è salito dello 0,9%.
Ulteriori spunti sulla politica monetaria degli Stati Uniti restano al centro dell’attenzione per la settimana, in vista del verbale della riunione di giugno della Fed. I dati sull’occupazione non agricola di giugno sono previsti per venerdì.