Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini asiatici in brusco calo questo venerdì, in vista di una chiusura mensile in forte perdita, a causa del peggioramento delle prospettive per l’economia globale e dei continui segnali da parte delle principali banche centrali, che quasi azzerato la propensione al rischio.
I listini asiatici seguono la scia ribassista di Wall Street, con gli investitori che temono che il rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve possa intaccare l’economia. I titoli tecnologici sono stati i più colpiti, con le borse asiatiche ad alto contenuto tecnologico che hanno subito un forte ritardo rispetto ai loro omologhi nel mese di settembre. L’indice Hang Seng di Hong Kong ha perso il 14% sul mese, mentre il KOSPI della Corea del Sud e il Weighted Index di Taiwan hanno perso circa l’11% ciascuno.
Questo venerdì l’indice nipponico Nikkei 225 ha registrato la performance peggiore, con un calo del 2,1% nonostante i dati sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio fossero migliori del previsto. L’indebolimento dello yen e l’aumento dei prezzi delle materie prime dovrebbero pesare sull’economia giapponese quest’anno.
L’indice Nikkei si avvia a chiudere il mese di settembre con un calo di quasi l’8%, registrando il peggior mese dal marzo 2020, l’inizio della pandemia di COVID-19.
I titoli asiatici sono crollati quest’anno a causa dei crescenti timori di un rallentamento della crescita economica, tra i segnali di sfiducia delle principali banche centrali e l’indebolimento dei dati economici in tutto il mondo.
Si prevede che la pressione sui titoli regionali continuerà con l’aumento dei tassi di interesse e dei rendimenti obbligazionari.
Le perdite dei titoli cinesi sono state in qualche modo attenuate dopo che i dati PMI di settembre hanno dipinto un quadro misto dell’economia. L’indice Shanghai Shenzhen CSI 300 è sceso dello 0,2% e si è attestato su una perdita mensile di quasi il 7%.
Mentre i dati hanno mostrato che il settore manifatturiero del Paese è cresciuto inaspettatamente a settembre, un indagine privata ha contrastato questo dato mostrando che il settore si è ridotto più del previsto.
I dati ufficiali hanno anche mostrato che il settore non manifatturiero cinese è cresciuto a settembre a un ritmo più lento del previsto, indicando che la ripresa della seconda economia mondiale è ancora lontana.