Investing.com - FTSE MIB, DAX, CAC 40 e FTSE 100 aprono in leggero rialzo la seduta di martedì ponendo fine ad una lunga serie di ribassi iniziati la scorsa settimana con lo shock da banche centrali.
Da tenere in considerazione in giornata il Forum Bce a Sintra, Portogallo, dove interverranno la presidente Lagarde e altri importanti membri dell'Eurotwer e altre banche centrali, affrontando tematiche cruciali riguardo alla stabilizzazione macroeconomica e all'interpretazione delle valutazioni tra "falchi" e "colombe".
Con il primo semestre che si avvia alla chiusura, sono stati sei mesi positivi per gli indici azionari: l'S&P 500 ha guadagnato il 15%, il NASDAQ Composite ha realizzato il +29%, mentre in Europa lo STOXX 600 ha registrato un rialzo del 6% a cui segue il +15% del Mib milanese.
Quali tendenze per il secondo semestre? Antonio Tognoli di CFO Sim scrive su Investing.com che "le domande che si pongono gli investitori sono diverse, ma tendenzialmente vertono su come procederà l’economia e che farà la banca centrale".
"Sul fronte economico, ci sentiamo di affermare che è molto più probabile che l’economia (Usa) rallenti, piuttosto che continui a crescere", mentre lato Fed ci sarà "un altro rialzo dei tassi ma "decisamente improbabile appare quindi un taglio dei tassi entro la fine del 2023".
"La stessa FED - spiega Tongoli - ha indicato come probabile nel 2024 un taglio dei tassi, con le sue proiezioni che indicano che il tasso dei fondi federali si abbasserà dell'1,0%. Attualmente i tassi di interesse sono in territorio restrittivo, là dove la FED voleva portarli. La domanda diventa quanto tempo vorrà lasciarceli".
Restando su questa settimana di scambi, Craig Erlam di Oanda fa notare in una nota che sono state "un paio di settimane difficili". "L'inflazione ha fatto temere agli investitori che il prezzo economico da pagare per il ripristino della stabilità dei prezzi possa essere molto più pesante, il che sembra aver scosso un po' la fiducia", scrive l'esperto.
"Non solo si prezzano altri rialzi dei tassi - aggiunge - ma la prospettiva di tagli dei tassi quest'anno è diventata più una fantasia che una realtà. Ovviamente alcuni stanno andando molto peggio di altri, come il Regno Unito, ma anche altrove i progressi sono stati molto più lenti di quanto sperato e la probabilità è che passare dal 4% al 2%, ad esempio, possa rivelarsi ancora più difficile".
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