MILANO (Reuters) - Se l'offerta di UniCredit (BIT:CRDI) per la concorrente tedesca Commerzbank (ETR:CBKG) avrà successo, gli sforzi per proteggere gli asset strategici dell'Italia, comprese le sue banche, da interessi stranieri indesiderati saranno vani.
Lo ha detto Lando Maria Sileoni, il capo del principale sindacato bancario Fabi, parlando a una conferenza a Milano, aggiungendo che la Banca centrale europea appoggia gli sforzi di UniCredit.
"Questi tentativi possono avere successo e sono resi pubblici solo se la Bce li sostiene... e la Bce ha da tempo detto di essere favorevole a una riduzione del numero di banche della zona euro, che aiuterebbe gli sforzi di vigilanza", ha detto.
Sileoni ha affermato che rimane da affrontare la questione relativa a dove il gruppo UniCredit-Commerzbank avrebbe la sua sede centrale, anche se UniCredit ha ripetutamente detto che non c'è motivo di spostare la propria sede fuori dall'Italia.
Il sindacalista ha aggiunto che un'offerta vincente da parte di UniCredit segnerebbe una nuova era per il consolidamento bancario, in cui i governi non avrebbero alcun potere nel fermare le acquisizioni straniere e l'Italia potrebbe rischiare di perdere le proprie banche a vantaggio di realtà straniere.
L'Italia, come la Francia, ha optato per un'interpretazione ad ampio raggio delle norme dell'Unione Europea sullo screening degli investimenti diretti esteri, concepite per respingere gli acquirenti extracomunitari indesiderati.
In base alle norme italiane, il governo ha il potere di vagliare le offerte degli acquirenti dell'UE in una serie di settori, tra cui le banche.
In Germania, invece, la verifica dell'interesse dell'UE si applica solo agli asset del settore della difesa, mentre per gli altri settori il governo può solo controllare i pretendenti non UE.
Nel 2021 il governo dell'ex premier Mario Draghi ha di fatto autorizzato un'offerta pubblica di acquisto da parte della banca francese Credit Agricole (EPA:CAGR) per il piccolo istituto di credito italiano Creval (BIT:PCVI).
Sileoni ha citato la partecipazione del 9,9% del Credit Agricole nel Banco BPM, la terza banca italiana, e ha detto che un'acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit "spazzerebbe via" qualsiasi potere del governo di proteggere le banche nazionali.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)