Investing.com – Si aggrava la guerra dei dazi mentre si attende il nuovo round di colloqui il cui inizio è previsto per il prossimo giovedì 10 ottobre. Secondo fonti del South China Morning Post, infatti, “la delegazione cinese sta già progettando di abbreviare il suo soggiorno a Washington per una notta”, minacciando così di lasciare i colloqui giovedì invece della data prevista di venerdì.
“La Cina attenua le aspettative prima dei colloqui sulla guerra commerciale con gli Stati Uniti”, scriveva il giornale, aggiungendo che “gli USA dovrebbero aumentare le tariffe sulle importazioni cinesi la prossima settimana, mentre i problemi legati alle proteste di Joe Biden su Hong Kong pesano sui negoziati”.
Le “misure e le minacce di Trump stanno facendo arrabbiare i cinesi e il messaggio è forte e chiaro: si sentono più forte di Trump, che si trova in una situazione di maggiore debolezza visto le circostanze”, spiega José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets.
Il colpo sta facendo aumentare le vendite sul Ftse Mib e sulle altre borse europee, già in rosso dall’apertura dopo la decisione degli Stati Uniti di inserire altre 28 società cinesi nella blacklist di Trump.
L’indice principale di Piazza Affari cede oltre l’1%, in compagnia dell’Ibex 35 (-1,40%), del Dax (-1,20%), del Cac 40 (-1,16%) e del Ftse 100 (-0,30%).
In rosso soprattutto le banche, che con il -2% del FTSE Italia All Share Banks sottoperforma l'indice principale. Cede oltre il 4% Banca IFIS (MI:IF), seguita da FinecoBank (MI:FBK) (-3%), mentre cedono il 2% Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), Unicredit (MI:CRDI) e Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI). Vendite superiori all’1% per Bper Banca (MI:EMII), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Unipol (MI:UNPI), Banco Bpm (MI:BAMI), Mediobanca (MI:MDBI) e Banca Piccolo Credito Valtellinese (MI:PCVI).