Di Geoffrey Smith e Alessandro Albano
Investing.com - Il panic selling colpisce i mercati azionari e obbligazionari cinesi, mentre Tesla (NASDAQ:TSLA) ha riportato numeri interessanti, con Apple Inc (NASDAQ:AAPL) Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL) che sono attese alla prova dei conti dopo la chiusura. Intanto, con la Federal Reserve che inizia la riunione di politica monetaria, futures Usa e Borse europee viaggiano in negativo. Ecco cosa c'è da sapere sui mercati finanziari martedì:
1. Ancora forti vendite in Cina
Il panico sta attanagliando i mercati azionari e obbligazionari cinesi con gli investitori si precipitano a vendere le posizioni in risposta al giro di vite normativo sempre più ampio sulle società tecnologiche.
L'indice Hang Seng di Hong Kong è sceso del 4,4%, con l'indice tecnologico di riferimento in calo del 6,7% ai minimo in oltre un anno, innescando vendite forzate anche nei mercati continentali: i titoli di China A hanno perso il 4,0% mentre lo Shanghai Shenzhen CSI 300 è sceso del 3,5% al minimo da ottobre.
In contrasto con la vendita di lunedì, ci sono state poche notizie concrete che hanno guidato l'attività di vendita di oggi, ma piuttosto voci di vendite su asset cinesi da parte degli Stati Uniti e da altri investitori stranieri, che hanno anche fatto scendere lo yuan offshore fino allo 0,6% minando ulteriormente un mercato obbligazionario locale già sotto stress.
2. Tesla meno dipendente da crediti green
Tesla (NASDAQ:TSLA) avanza oltre il 2% negli scambi pre-market di martedì a New York, con gli investitori sorpresi dai risultati del secondo trimestre che hanno mostrato una minor dipendenza del gruppo dai crediti green.
La società di Elon Musk ha registrato un utile adjusted di $1,6 miliardi, con $354 milioni provenienti dalla vendita di crediti ambientali, il 17% in meno rispetto a un anno fa. Entrate, quelle green credits, che hanno aiutato il car maker ha registrare diversi trimestrali consecutivi in utile, aumentando i dubbi del mercato circa la crescente competizione nel mercato delle e-car.
Il gruppo di Palo Alto ha inoltre confermato le previsioni per l'intero anno nonostante la carenza globale di chip che sta creando non pochi problemi ai piani della maggior parte dei car maker mondiali e non solo.
3. Wall Street verso avvio in rosso
I mercati azionari statunitensi dovrebbero aprirsi al ribasso in un'eco debole per gli sviluppi in Asia. Si prevede che il range di trading rimanga più o meno moderato in vista della Federal Reserve, con gli economisti che si aspettano indicazioni sul tapering nella seconda metà dell'anno.
Al momento, i futures Dow Jones sono scesi di 148 punti, o dello 0,4%, i futures S&P 500 puntando al -0,3% mentre i futures sul Nasdaq 100 indicano il -0,1%.
Le big Apple, Alphabet e Microsoft dovrebbero dare i risultati dopo la chiusura, altro motivo per cui il trading potrebbe essere sottotono in questa sessione. Gli ordini di beni durevoli per giugno, insieme ai regolari aggiornamenti sui prezzi delle case nazionali e all'indagine mensile sulla fiducia dei consumatori del Conference Board potrebbero attirare l'attenzione del mercato nella prima parte della giornata.
4. Eurolistini in ribasso
titoli europei perdono ulteriore terreno dopo i forti cali delle azioni cinesi e il warning di Reckitt Benckiser (LON:RKT) sul margine che controbilanciano una serie di risultati societari positivi, tra cui quelli del gigante della moda LVMH (PA:LVMH).
Il DAX cede lo 0,2%, il CAC 40 scambia poco sotto la parità mentre FTSE 100 cede lo 0,3%, con lo Euro Stoxx 50 al -0,2%.
Piazza Affari perde lo 0,4%, con la stagione delle trimestrali che inizia oggi. Campari (MI:CPRI) vola al 5% dopo le vendite del primo semestre che hanno toccato 1 miliardi di euro e un utile adjusted raddoppiato. Si attendono i conti di Banca Generali (MI:BGN) e Tim (MI:TLIT).
5. Il petrolio in ripresa
I prezzi del petrolio si sono stabilizzati, con gli investitori che, scrive Reuters, scommettono che l'offerta limitata e l'accelerazione dei tassi di vaccinazione contribuiranno a bilanciare possibili ricadute sulla domanda causate dall'aumento dei casi di coronavirus in tutto il mondo.
Al momento, i futures sul Brent dello 0,14% a $74,81 dollari al barile, mentre i futures sul greggio Usa sono stabili a $71,86.
Gli investitori sono in attesa dei dati relativi alle scorte di petrolio a cura dell'American Petroleum Institute che verranno pubblicati oggi e quelli della Energy Information Administration statunitense che usciranno domani per poter ricevere ulteriori informazioni relativamente alla domanda.