A cura di Mauro Speranza
Investing.com - Mattinata difficile per le borse europee, con i titoli bancari europei particolarmente deboli dopo la diffusione dei dati sulla manifattura europea e tedesca.
Se l’indice europeo dei finanziari, lo STOXX Banks EUR Price cede oltre l’1%, l’italiano FTSE Italia All Share Banks raddoppia il calo, attestandosi a -2,42%.
Proprio da Milano provengono le perdite peggiori, con Banco Bpm (MI:BAMI), Unicredit (MI:CRDI), Ubi Banca (MI:UBI) che cedono oltre il 3%, seguite da Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) a -2%. Quest’ultima indebolita anche dalla decisione di Credit Suisse di avviare la copertura con rating underperform e target price a 1,80 euro, mentre resta il giudizio "neutral" per Unicredit e prezzo obiettivo 13,3 euro.
Secondo gli esperti di Credit Suisse, inoltre, "gli istituti di credito potrebbero incontrare difficoltà sui proventi da interessi e i problemi legati alla qualità degli asset".
Male le spagnole Santander (MC:SAN), BBVA (MC:BBVA), Bankia (MC:BKIA) e Sabadell (MC:SABE), che scendono dell’1%, mentre restano ancora negative le tedesche Commerzbank (DE:CBKG) e Deutsche Bank (DE:DBKGn). In Francia soffrono particolarmente Societe Generale (PA:SOGN), BNP Paribas (PA:BNPP) e Credit Agricole (PA:CAGR), tutte con un calo sopra l’1%.
Vendite generali arrivate a causa dei cattivi dati economici pubblicati oggi in Europa. L'Indice Pmi manifatturiero della zona euro, infatti, scende a 47,6 punti, in calo dai 49,3 punti di febbraio, toccando i livelli più bassi degli ultimi 6 anni (aprile 2013). Il livello inferire ai 50 punti viene considerato come segnale di una fase di contrazione dell’economia.
"Assoluta delusione per la lettura preliminare di marzo”, spiega José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets. “Fate molta attenzione perché se a febbraio c'era una speranza di miglioramento, i dati confermano il peggioramento della situazione economica, spaventando i mercati ".
Anche le PMI dell'Eurozona sono state pessime. "Queste cifre deludono con il settore dei servizi che passa da 52,8 a 52,7; il settore manifatturiero scende da 49,3 a 47,6 - molto peggio del previsto. Nel complesso, il composito passa da 51,9 a 51,3, peggiore del previsto 52. Cattive notizie perché non ci siamo svegliati sul serio e le prospettive economiche non salgono", aggiunge Cárpatos.