Di Mauro Speranza
Investing.com – Tornano le pesanti vendite sui mercati europei in questa seduta di inizio settimana, sulla scia di quanto accaduto in Asia. I principali indici cinesi, infatti, hanno chiuso con una flessione superiore al 3%, mentre meglio è andata per il giapponese Nikkei (+2%), dopo la decisione di valutare la sospensione delle prossime Olimpiadi che si terranno nel paese.
A spargere ancora più preoccupazioni di quante già presenti sui mercati ci sono le notizie che arrivano dagli Sati Uniti, dove è saltata l'intesa tra Democratici e Repubblicani sul pacchetto di salvataggio economico da 2 mila miliardi messo in campo dal presidente Donal Trump.
Secondo i Democratici, gli interventi sarebbero troppo a favore delle imprese e non sarebbero in grado di sostenere a sufficienza le persone e gli operatori sanitari.
Inoltre, il presidente della Federarl Reserve di St. Louis, James Bullard, ha previsto un crollo del tasso di disoccupazione negli USA, affermando che potrebbe raggiungere il 30%. “Si tratta di un arresto parziale pianificato e organizzato dell'economia americana nel secondo trimestre", spiegava Bullard.
L'apertura dei mercati in Europa
La decisione di sospendere il patto di Stabilità e Crescita sui piani di riduzione del deficit annunciata dall'Unione europea lo scorso venerdì per far fronte all'emergenza coronavirus non è servita per sostenere i mercati europei.
I principali indici del vecchio continente, infatti, cedono oltre il 4% (Ftse Mib, Dax, Cac 40, Ftse 100, Ibex 35). A Milano torna a salire lo spread, superando i 200 punti, e mentre si assiste a vendite generalizzate su tutti i titoli.
Crollo (-10%) di CNH Industrial (MI:CNHI), dopo che la società ha annunciato la nomina di Suzanne Heywood come Chief Executive Officxer pro tempore, mentre partirà immediatamente il processo di selezione del nuovo CEO.
Seguono con un calo del 6% gli altri titoli della galassia Agnelli quali Exor (MI:EXOR), Fiat (MI:FCHA) e Juventus (MI:JUVE), quest'ultima oggi fuori del Ftse Mib, sostituita da Banca Mediolanum (MI:BMED). Male anche Ferrari (MI:RACE), con un calo del 4%.
L'unica a scambiare in verde resta Diasorin (MI:DIAS) (insieme a Ubi Banca (MI:UBI)), ancora sulla scia dell'annuncio di venerdì scorso dell'approvazione di dagli Stati Uniti del suo test rapido (60 minuti) per la valutazione dell'esistenza del coronavirus.
Perdite generalizzate, infine, su Unicredit (MI:CRDI), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), mentre Eni (MI:ENI), Tenaris (MI:TENR) e Saipem (MI:SPMI) restano ancora invischiata nel calo del petrolio greggio, attualmente scambiato a 22 dollari al barile.
Fuori dal Ftse Mib, da segnalare le vendite sostenute (-9%) su Brembo (MI:BRBI), dopo l'annuncio della rinuncia al dividendo a causa delle conseguenze del coronavirus sulla sua attivita.