Investing.com – Vendite generalizzate sui mercati mondiali, mentre non resistono neanche i beni rifugio.
Chiudono in rosso i mercati asiatici, con flessioni che arrivano anche al 2%, in particolare a Hong Kong che segna la peggiore performance dal 2018.
Stessa musica all’apertura delle borse europee: cedono oltre l’1% il Ftse Mib e il Ftse 100, seguiti a breve dal Cac 40, dall’Ibex 35 e dal Dax.
Particolarmente colpito il settore del lusso, tra i più sensibili ad una possibile diffusione del virus in Cina. Cedono oltre il 3% Brunello Cucinelli (MI:BCU), Kering (PA:PRTP) e Richemont (SIX:CFR), mentre sono in calo del 2% Salvatore Ferragamo (MI:SFER), Louis Vuitton (MI:LVMH), Swatch (SIX:UHR), Moncler (MI:MONC), EssilorLuxottica (MI:ESSI) e Tods (MI:TOD).
Deboli anche i beni rifugio con l’oro che scende a 1.550 dollari l’oncia, mentre tra le materie prime tracolla il gas (-4,40%), seguito dal rame dal cotone.
In calo dell’1% anche per il petrolio greggio e il Brent, quotati rispettivamente a 58 e 64 dollari al barile.
Tra gli analisti resta l’ottimismo, in quanto “l’impatto del virus dovrebbe durare poco”, considerando anche le “esperienze passate come con la Sars”, spiega Fan Cheuk Wan, Asia chief market strategist di HSBC. Per i mercati, infatti, “il fattore più importante restano il ciclo economico e i risultati societari”, sottolinea Wan.