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Scheda - Ruolo della Bce nell'operazione UniCredit-Commerzbank

Pubblicato 19.09.2024, 16:46
© Reuters. Nuvole scure sovrastano l'edificio della Banca centrale europea (Bce) prima della riunione di politica monetaria della Bce a Francoforte, Germania, 6 giugno 2024. Foto REUTERS/Wolfgang Rattay/File Photo
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FRANCOFORTE (Reuters) - UniCredit (BIT:CRDI), la seconda banca italiana, ha acquisito una quota del 9% nella tedesca Commerzbank (ETR:CBKG) e sta cercando di ottenere il permesso per eventualmente salire al 29,9%.

Lo hanno riferito varie fonti a Reuters.

Per aumentare la propria quota in Commerzbank sopra il 10%, UniCredit dovrà ottenere l'approvazione della Banca centrale europea.

Di seguito, in sintesi, il ruolo della Bce in questo processo:

QUANDO INTERVIENE LA BCE?

L'approvazione della Bce è necessaria se un azionista vuole acquisire il 10% o più di un istituto di credito sottoposto a vigilanza. Sono previste ulteriori soglie al 20%, 30% e 50%. Un acquirente, tuttavia, può richiedere l'acquisizione di qualsiasi quota, e quindi saltare le verifiche intermedie, se ha già ottenuto l'autorizzazione per una quota maggiore.

COSA ESAMINA LA BCE?

UniCredit dovrà comunicare alla Bce il suo obiettivo finale e le autorità di vigilanza valuteranno la sua proposta alla luce di questo.

La Bce esamina fattori quali la reputazione dell'acquirente, la scelta dei membri di un potenziale consiglio di amministrazione, la stabilità finanziaria dell'acquirente e la conformità dell'operazione ai requisiti di vigilanza.

I criteri concedono un certo margine di manovra, ma in sostanza la Bce dovrebbe decidere se UniCredit può permettersi di acquistare Commerzbank, rimanendo finanziariamente solida, e se l'operazione darebbe vita a un gruppo più forte.

UniCredit è una banca ricca di capitale, con molta liquidità e una solida redditività. Ha un coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 (CET1) del 16,2%, ben al di sopra del suo obiettivo del 12,5%-13,0%, nonostante un generoso programma di dividendi e di riacquisto di azioni.

LA BCE SAREBBE FAVOREVOLE A UNA FUSIONE?

È difficile dirlo senza conoscere gli obiettivi specifici di UniCredit. Ma alcuni elementi suggeriscono che, se strutturata nel modo giusto, la Bce potrebbe sostenere un'eventuale fusione.

La Bce ha ripetutamente affermato che le fusioni transfrontaliere sono auspicabili a causa dell'inefficienza e dei costi elevati del settore bancario della zona euro, le cui banche non riescono a competere con le loro omologhe statunitensi, molto più grandi.

"Molte autorità speravano in una fusione di banche transfrontaliere,  e sarà molto interessante vedere lo svolgimento di questo processo nelle prossime settimane", ha detto la scorsa settimana la presidente della Bce, Christine Lagarde.

Il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, è stato finora piuttosto neutrale, ma ha delineato i requisiti per un eventuale sostegno. "Abbiamo bisogno di banche forti e robuste affinché le imprese possano affrontare e finanziare i loro futuri progetti", ha detto.

"In caso di eventuali fusioni, è importante creare un istituto competitivo che svolga questo compito nel miglior modo possibile".

COSA CI DICONO LE PRECEDENTI FUSIONI?

Nella più grande operazione bancaria di quest'anno, la Bce ha approvato un'offerta da 12 miliardi di euro da parte di Bbva per l'acquisto della rivale spagnola Sabadell (BME:SABE), per poi vedere l'operazione bloccata dal governo spagnolo.

Ottenere l'approvazione della Bce potrebbe non essere l'ostacolo più grande che UniCredit si troverebbe ad affrontare.

Infatti, un'acquisizione di Commerzbank avrebbe profonde implicazioni politiche in quanto vedrebbe la Germania, la più grande economia europea, cedere il controllo della sua seconda banca.

QUANTO DURA IL PROCESSO?

La Bce ha a disposizione 60 giorni per approvare una richiesta di questo tipo, termine prorogabile di 30 giorni. Il processo di solito richiede la maggior parte di questo tempo, quindi è improbabile che la decisione venga presa in tempi brevi.

© Reuters. Nuvole scure sovrastano l'edificio della Banca centrale europea (Bce) prima della riunione di politica monetaria della Bce a Francoforte, Germania, 6 giugno 2024. Foto REUTERS/Wolfgang Rattay/File Photo

CHI PRENDE LA DECISIONE?

Il Consiglio di vigilanza della Bce, costituito dai rappresentanti di tutti i membri della zona euro, deve approvare qualsiasi accordo, e anche il Consiglio direttivo deve esprimersi secondo la procedura di non obiezione.

(Tradotto da Alejandra Rosales, editing Francesca Piscioneri)

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