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S&P 500 come Nasdaq, entrambi scivolano in territorio di correzione

Pubblicato 24.01.2022, 16:09
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Di Alessandro Albano 

Investing.com - Dopo il NASDAQ, anche lo S&P 500 ha perso il 10% dai massimi storici raggiunti ad inizio 2022 entrando in territorio di correzione. L'indice più ampio di Wall Street sta perdendo il 2,6%, il NASDAQ cede il 3,2%, mentre il Dow Jones registra il -2,2%. 

I listini statunitensi seguono la linea tracciata dalle Borse europee, che nel pomeriggio raddoppiano le perdite della mattina, con FTSE MIB in calo di oltre 1.100 punti (-4,2%), DAX in ribasso del 3,8%, CAC 40 al -3,9% mentre lo Euro Stoxx 50 cade al -4%.

Con Apple (NASDAQ:AAPL), Tesla (NASDAQ:TSLA) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) attese alla prova dei conti trimestrali questa settimana, il panico sui mercati (prima in Europa) si è scatenato parallelamente all'escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Russia sul contesto ucraino, dopo che Washington e Londra che hanno richiamato le famiglie dei propri diplomatici in Ucraina, suggerendo che entrambi i paesi considerano "molto elevato" il rischio di un'invasione russa.

Al contesto geopolitico (che sta facendo perdere al RTSI russo l'8%), si aggiunge l'ansia per la svolta aggressiva della Federal Reserve che, nel meeting di martedì/mercoledì, potrebbe dare nuove indicazioni sul percorso dell'aumento dei tassi d'interesse. I futures CME ormai danno per scontato un aumento di 25 punti base nel meeting di 16 marzo, ma sta prendendo piede l'opzione di +50 bps, che allontanerebbe di molto la banca dallo scenario di (quasi) zero lower bound

Se i Fed funds possono raggiungere l'1,25% a fine 2022, a preoccupare gli investitori è soprattutto l'uscita dal quantitative easing e la riduzione del bilancio della banca, che potrebbe ridurre ulteriormente le risorse a disposizione dei mercati abbassando le valutazioni azionarie dopo due anni di rally. 

"Con un avvicinamento del tasso reale allo zero (da sinistra) e con una crescita degli utili di difficile quantificazione, l’investimento azionario diventa più rischioso", scrive in una nota Antonio Tognoli, head of research di Integrae SIM. "Oltre alla maggiore volatilità, maggior rischio significa maggior rendimento che con le aspettative di cui sopra, può essere ottenuto solo a prezzi più bassi".

Secondo l'esperto, le attese dei mercati sono concentrate "ancora una volta sulle mosse della FED". "Alla luce delle aspettative di inflazione in riduzione, Powell alzerà i tassi a cominciare dalla fine del tapering, oppure l’effetto annuncio unito a quello statistico di confronto sono stati sufficienti a riportare il sistema economico e monetario sulla via della normalizzazione controllata?". 

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