Investing.com - Prosegue la seduta debole il Ftse Mib che cede lo 0,20%, in un contesto europeo caratterizzato dall’incertezza. Il Dax perde lo 0,32%, mentre virano in negativo il Cac 40, l’Ibex 35 e il Ftse 100. Ad aggiungere maggiore incertezza sono i dati sulle aspettative di business in Germania, in calo a 94,2 punti.
A Milano protagonista lo stacco dei dividendi per 7 tra le 40 blue chips di Piazza Affari, per un totale di 15 società quotate. L’operazione sta determinando un ribasso tecnico dello 0,29% del Ftse Mib.
Tra i titoli principali che concludono la stagione 2019 dello stacco troviamo Exor (MI:EXOR) (-0,40%), Hera (MI:HRA) (-257%), Poste Italiane (MI:PST) (-2,80%), Prysmian (MI:PRY) (-3%), Snam (MI:SRG) (saldo) (-2,59%) e Terna (MI:TRN) (saldo) (1,96%). A queste si aggiugne Telecom Italia (MI:TLIT) (-0,30%) relativamente alle azioni risparmio, con il dividendo più importante visto il rendimento del 5,8% alla chiusura di venerdì scorso.
Il pagamento della cedola avverrà mercoledì 26 giugno, portando a quota 26 miliardi di euro la somma dei dividendi per il 2019, in crescita rispetto ai 23 relativi al 2018.
Cala ancora lo spread che scende a 238 punti, ma vira in negativo l’indice dei titoli bancari, il FTSE Italia All Share Banks. Negative Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI), Ubi Banca (MI:UBI) e Bper Banca (MI:EMII), con una flessione dell’1%, mentre restano in rosso Banco Bpm (MI:BAMI), Banca Piccolo Credito Valtellinese (MI:PCVI) (Creval), Banca IFIS (MI:IF), Unicredit (MI:CRDI) e Mediobanca (MI:MDBI).
Virano in negativo i titoli petroliferi nonostante prosegua il rally del greggio sulla scia delle dichiarazioni ‘bellicose’ di Trump e la notizia di attacchi informatici all’Iran. STentano, dunque, Saras (MI:SRS), Tenaris (MI:TENR), Eni (MI:ENI) e Saipem (MI:SPMI).
Esordio nel Ftse Mib negativo oggi per Nexi (MI:NEXII), in flessione dell’1%. La società leader nel segmento dei pagamenti digitali aveva debuttato a Piazza Affari solo lo scorso 16 aprile ma il forte interesse degli investitori in fase di collocamento aveva spinto borsa italiana a metterla tra le blue chips.