Investing.com – Le borse europee si tingono nuovamente di verde nella mattinata di oggi dopo le perdite arrivate ieri, grazie al timido segnale di ottimismo proveniente dalla Germania.
L’indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania, infatti, ha mostrato un aumento superiore alle attese degli analisti, arrivando a 94,6 punti, a cui si aggiungono i 98,5 della valutazione attuale della situazione tedesca del mese di settembre. In leggero calo le aspettative di business tedesco, sempre relative allo stesso mese.
Tra gli indici principali del vecchio continente troviamo l’Ibex 35 che guadagna lo 0,50%, seguito dal Ftse 100, dal Cac 40 e dal Dax, tutti positivi.
A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,29% sostenuto dai titoli bancari. L’indice finanziario FTSE Italia All Share Banks, infatti, aggiunge lo 0,58% dopo il calo di ieri di otre due punti. Stabile lo spread a 140 punti.
Tra i titoli finanziari di Piazza Affari scatta Monte di Paschi di Siena, dopo le parole del dg del Ministero del Tesoro, Alessandro Rivera, il quale ha ammesso che il Mef sta valutando ipotesi di consolidamento per Mps (MI:BMPS).
Spicca tra le blue chips Snam (MI:SRG) Rete che guadagna oltre il 2% dopo l’annuncio della settimana scorsa dell’accordo con il gruppo Iren (MI:IREE) relativo all’acquisizione da parte di Snam della quota del 49,07% nel capitale sociale di OLT (Offshore LNG toscana) che gestisce il terminale di rigassificazione offshore in Toscana.
Bene anche le altre utility con Hera (MI:HRA), Terna (MI:TRN) e A2A (MI:A2) che guadagnano oltre il 2%, seguite da Italgas (MI:IG), Poste Italiane (MI:PST), Diasorin (MI:DIAS) e Atlantia (MI:ATL) a +1%.
Tra i titoli in rosso spiccano quelli legati alla galassia Agnelli, con la Juventus (MI:JUVE) che cede il 2% ancora indebolita dal rosso del bilancio presentato venerdì scorso che prelude ad un aumento di capitale. Male anche le altre, quali Fiat (MI:FCHA), CNH Industrial (MI:CNHI) e Exor (MI:EXOR), tutte negative.
La Corte europea ha respinto il ricorso di Fiat-Chrysler contro l'ingiunzione di pagamento di una somma fino a 30 milioni di euro di imposte arretrate al Lussemburgo nell'ambito delle iniziative intraprese contro benefici fiscali illegali concessi alle multinazionali.