Crollo o correzione dei mercati? In ogni caso, ecco cosa fare adessoVedi i sopravvalutati

Il biglietto verde si consolida prima dei dati sul lavoro USA

Pubblicato 02.10.2015, 10:22
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Market Brief

L’evento chiave di oggi è la pubblicazione dei dati sul lavoro negli USA. Dopo il buon risultato del sondaggio ADP di mercoledì, per il dato NFP si prevedono 201 mila nuovi posti di lavoro (a fronte dei 173 mila del mese precedente), con un tasso di disoccupazione stabile (5,1%) e un incremento delle retribuzioni (2,4% a/a contro il 2,2% a/a di agosto). Guardando all’andamento storico dei dati, c’è una buona probabilità che le 173 mila unità di agosto vengano riviste al rialzo. È stata una settimana tranquilla sul forex perché gli operatori sono rimasti defilati in vista del rapporto sull’occupazione di oggi, molto sensibile. Un risultato più forte rinnoverebbe le attese di un rialzo del tasso a dicembre. Dopo aver ceduto quasi 50 punti base, i bond decennali USA si sono stabilizzati leggermente sopra la soglia del 2%, intorno al 2,0473%. Il rendimento dei titoli a due anni, sensibile all’andamento della politica monetaria, non è riuscito a bucare al ribasso la media mobile a 200 giorni e ora è in aumento, in rialzo di 3,5 punti base rispetto al minimo di mercoledì. L’EUR/USD annaspa intorno a 1,12, perché gli operatori stanno consolidando le loro posizioni in vista del rapporto sul lavoro. Il mercato è ancora sotto shock dopo la decisione sul tasso del FOMC e sembra restio ad accettare scommesse prima del dato NFP negli USA. Ieri l’USD/JPY è sceso a 119,50 a New York, per poi risalire a 120,03 a Tokyo. Nel complesso, la coppia continua a muoversi lateralmente, proprio al centro della sua fascia a un mese. I dati sul lavoro negli USA determineranno se sia venuto il momento di oltrepassare la resistenza e sfidare i pochi supporti sul lato discendente fra 119,06 e 117,85. L’USD/CHF è risalito sopra 0,9770 dopo aver recuperato le perdite dovute ai deboli dati economici pubblicati ieri negli USA. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 277 mila unità rispetto alle 271 mila unità previste, l’indice manifatturiero ISM si è fermato a 50,2 punti rispetto ai 50,6 previsti e ai 51,1 punti del mese scorso; infine, l’indice ISM sui prezzi pagati si è attestato a 38 punti rispetto ai 40 punti delle previsioni medie e ai 39 punti del mese precedente. L’EUR/CHF resiste sopra la media mobile a 50 giorni (1,08393) e stamattina passa di mano a 1,0925. In Brasile, l’USD/BRL si è stabilizzato intorno a 4,00, la volatilità implicita a 1 mese è scesa leggermente, al 26,25% dal 28,44% di qualche giorno fa. Il real è stato aiutato anche dal solido PMI manifatturiero di Markit, attestatosi a 47 punti rispetto ai 45,8 punti del mese precedente, e dalle prospettive di un potenziale rialzo marginale del tasso dalla BCB. Sui mercati azionari, ieri a Wall Street i rendimenti sono stati contrastati. L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,320%, il Nasdaq lo 0,15%, mentre l’indice Dow Jones Industrial Average ha ceduto un marginale 0,08%. Stamattina in Asia il Nikkei e il Topix sono positivi, in rialzo rispettivamente dello 0,2% e dello 0,15%. Di rientro dalla chiusura per festività, l’Hang Seng di Hong Kong ha compiuto un rally, guadagnando il 2,78% durante la seduta. Le azioni australiane hanno ceduto l’1,18% mentre in Nuova Zelanda l’indice S&P/NZX ha guadagnato un esiguo 0,14%. In Europa, i futures sono ampiamente positivi e puntano a un’apertura in rialzo per gran parte degli indici. L’Euro Stoxx 50 guadagna lo 0,95%, il DAX lo 0,88%, il CAC 40 l’1,09% e l’SMI lo 0,69%. Oltre ai dati sull’occupazione negli USA, gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione di settembre in Norvegia, il PMI costruzioni di Markit/CIPS nel Regno Unito, l’IPP m/m e a/a di agosto nell’Eurozona e gli ordinativi alle fabbriche m/m di agosto negli USA.

Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd

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