Market Brief
Stanotte non è successo granché sui mercati dei cambi. A Tokyo, l’USD/JPY e i cross con lo JPY sono stati sonnolenti. La domanda di yen legata alla fine dell’anno fiscale, accompagnata dal calo dei rendimenti USA, continua a pesare sul complesso JPY. Come previsto, l’USD/JPY è entrato nella nuvola giornaliera di Ichimoku (118,20/75). Poiché il momentum negativo sta acquisendo slancio, prevediamo che il ribasso sarà limitato all’area 117,93/118,20 prima del dato IPC in uscita domani. Le barriere per le opzioni si susseguono sotto 119,50/120,00. Secondo la BoJ, l’indebolimento delle pressioni inflazionistiche e la contrazione, per l’undicesimo mese consecutivo, delle spese delle famiglie dovrebbero spingere l’inflazione in territorio negativo. La debolezza dell’IPC potrebbe ridare vigore alle colombe della BoJ, anche se la mera espansione monetaria non ha generato un esito praticabile negli ultimi due anni di Abeconomia. L’EUR/JPY passa di mano tranquillamente sopra la linea di conversione (129,36), la coppia è soggetta al rischio per l’EUR.
Come emerge dal dato GfK, ad aprile c’è stato un miglioramento della fiducia dei consumatori in Germania. L’EUR/USD ristagna appena sotto il livello a 1,1000/43 (livello psicologico / massimo di reazione del 18 marzo dopo il FOMC). Anche se Grecia ed UE non hanno ancora raggiunto un accordo sul salvataggio, i mercati continuano a escludere la possibilità di un’uscita accidentale della Grecia. Gli operatori dovrebbero prepararsi a un rally di sollievo dopo settimane d’incertezza sull’onda dell’accordo sulla Grecia; un impulso rialzista di questo tipo potrebbe spingere temporaneamente al rialzo l’EUR/USD. Il superamento di 1,1043 (massimo della scorsa settimana) sposterebbe le prossime resistenze a 1,1280 (76,4% di Fibonacci sulle vendite di febbraio-marzo) e 1,1534 (massimo 3 febbraio). Tuttavia, nel medio termine, la divergenza fra la BCE e la Fed fa sì che il giudizio rimanga negativo e la parità rimane l’obiettivo chiave.
Stamattina la coppia GBP/USD ha compiuto un nuovo tentativo rialzista all’apertura dei mercati europei. Stando agli ultimi sondaggi, il supporto per conservatori e laburisti è per entrambi al 35% (sondaggio ITV/Daily Mail). Il MACD sta diventando negativo da neutrale sul grafico giornaliero della coppia GBP/USD, quindi si dovranno superare le offerte prima di 1,50 per un nuovo segnale rialzista. Per le prossime settimane, le volatilità e le incertezze preelettorali faranno rimanere la sterlina inclinata negativamente. L’EUR/GBP continua a testare l’area di resistenza costituita dalla media mobile a 50 giorni e dal 38,2% di Fibonacci (0,73693/935) che, se violata, dovrebbe spianare la strada verso la copertura della nuvola giornaliera (0,74922/0,76774).
Le coppie USD/TRY, USD/BRL e USD/ZAR cedono i guadagni dopo che la contrazione a sorpresa degli ordinativi di beni durevoli negli USA ha intaccato duramente la propensione al rischio sui mercati globali. Oggi la SARB annuncerà la sua decisione sui tassi; la banca centrale sudafricana dovrebbe mantenere il tasso di riferimento invariato al 5,75%. Anche se il miglioramento dell’inflazione viene frenato dal significativo deprezzamento del rand sudafricano (ZAR), non prevediamo un impatto immediato sulle prospettive di politica della SARB. La Fed prudente permette alla SARB di guadagnare un po’ di tempo prima di procedere a tassi più elevati. Il rallentamento della produzione manifatturiera ed estrattiva in Sudafrica, oltre alla disciplina fiscale più stringente, giustifica previsioni di tassi stabili prima del primo intervento della Fed. Tuttavia, con una Fed più accomodante, la zona di fornitura a 12,50+ rappresenterà la prossima sfida. Già da lunedì l’USD/ZAR ha un andamento migliore rispetto a quello delle altre valute dei mercati emergenti, i livelli sotto il 50% di Fibonacci sul rally di febbraio-marzo (11,8913) sono considerati ancora fragili. Il supporto chiave di breve termine staziona a 2,7415/2,75 (38,2% di Fibonacci e media mobile a 50 giorni).
Oggi gli operatori monitoreranno i seguenti dati: fiducia dei consumatori GfK di aprile in Germania; PIL (definitivo) quarto trimestre t/t e a/a in Francia; approvazioni di mutui per la casa e prestiti totali per i mutui a/a di gennaio in Spagna; IPP m/m e a/a di febbraio in Svezia; tasso di disoccupazione di gennaio in Norvegia; massa monetaria M3 a/a di febbraio nell’Eurozona; vendite al dettaglio m/m e a/a di febbraio, fatturato CBI di marzo nel Regno Unito; richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione aggiornate rispettivamente al 21 e al 14 marzo, PMI servizi e composito (preliminare) di marzo e indice sull’attività manifatturiera della Fed di Kansas City di marzo negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd
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