L'età dell'oro o l'inizio della volatilità?

Pubblicato 21.01.2025, 09:15
UK100
-
FCHI
-
DE40
-
IT40
-
WFC
-
STOXX
-
“Pensa in grande e fai le cose in grande.” (Donald Trump)

Inizia veramente l’età dell’oro? Le borse europee hanno chiuso in rialzo, con lo STOXX 600 a +0,1%, il FTSE 100 a +0,2%, il DAX a +0,4% e il CAC 40 a +0,3%. In controtendenza, il FTSE MIB ha registrato un calo dello 0,34%. Con Wall Street chiusa per festività, i mercati europei hanno tratto beneficio dalla stabilità dei rendimenti obbligazionari e dai toni accomodanti emersi durante il weekend. La membro del board della BCE Isabel Schnabel ha espresso sostegno a ulteriori tagli dei tassi, sebbene con un approccio cauto, mentre Holzmann ha sottolineato che un taglio a gennaio non è garantito. In Cina, il governo ha mantenuto invariati i tassi LPR a 1 e 5 anni, come previsto, mentre la politica monetaria più morbida della PBOC e i commenti favorevoli del governatore Pan Gongsheng alimentano la speculazione su futuri allentamenti, nonostante le preoccupazioni sulla debolezza dello yuan e l’impegno di Xi Jinping per la stabilità valutaria.

Focus sull’inflazione

Negli Stati Uniti, il focus resta sull’inflazione, con il core CPI di dicembre che ha segnato il ritmo più lento per i servizi dal marzo 2022, rafforzando le aspettative per 3-4 tagli dei tassi nel 2025, come indicato dal membro della Fed Waller. Inoltre, i mercati obbligazionari hanno beneficiato dei dati macro e di prospettive meno aggressive da parte della banca centrale. I primi risultati della stagione degli utili hanno visto le banche statunitensi fornire indicazioni positive, con JPMorganCiti e Wells Fargo (NYSE:WFC) che hanno previsto ricavi superiori al consenso per il 2025. Altri segnali positivi provengono dal settore immobiliare, con un incremento del 33% nelle richieste di mutui dopo le festività e con il Philly Fed Manufacturing Index che ha raggiunto il livello più alto da aprile 2021. A livello societario, l’attività di M&A rimane vivace nei settori biopharma, attrezzature a noleggio e minerario globale.

Donald fa rima con volatilità?

L’elezione di Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti potrebbe introdurre volatilità nei mercati, con potenziali aumenti dei dazi fino al 25% su Cina, Canada e Messico, insieme a incrementi tariffari più ampi su tutte le importazioni. Gli investitori in settori multinazionali e ad alta esposizione alle esportazioni sono invitati a monitorare attentamente queste dinamiche. I dazi potrebbero spingere l’inflazione verso l’alto, forzando la Fed a rivedere la sua politica monetaria con potenziali rialzi dei tassi. Sul fronte fiscale, i piani di spesa ambiziosi di Trump potrebbero sostenere un rafforzamento del dollaro nel breve termine, seguito da una possibile svalutazione con l’intensificarsi delle preoccupazioni inflazionistiche. Nigel Green, CEO di deVere Group, ha avvertito che le modifiche alle catene di approvvigionamento e i rischi geopolitici richiedono agli investitori una gestione attenta dei portafogli, soprattutto nei settori più esposti a shock tariffari e regolatori.
 

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2025 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.