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Economia Eurozona in stagnazione a luglio, domanda beni e servizi si raffredda

Pubblicato 05.08.2024, 10:27
© Reuters.

Investing.com – Dopo un promettente inizio anno, con un ritorno alla crescita che a maggio ha toccato il valore più forte in un anno, gli indici Pmi di luglio segnalano una nuova perdita di slancio per l’economia dell’Eurozona.

A pesare sulla produzione è stata la nuova riduzione della domanda di beni e servizi tra i Paesi con la moneta unica, soprattutto dai mercati esteri. I livelli di occupazione hanno mostrato una generale stagnazione, mentre la fiducia è scivolata ai minimi in sei mesi.

L’Indice HCOB Pmi della produzione composita dell’Eurozona, uno dei principali indicatori di salute economica, che mette insieme i dati della produzione manifatturiera e quelli dell’attività terziaria, a luglio è rimasto in territorio di espansione, ovvero oltre i 50 punti che delimitano il confine con la contrazione. Tuttavia, il secondo mese consecutivo di calo ha ridotto l’indice principale a 50.2 da 50.9 di giugno, avvicinandosi alla soglia di 50.0. Ciò significa che la crescita è stata solo complessivamente marginale e la più debole da marzo, mese in cui i livelli di attività hanno ricominciato a salire.

Divisi per settore, i dati hanno indicato che quello dei servizi è stato l’unico a crescere. Ma il settore terziario ha segnalato a luglio una modesta espansione della produzione, posizionatosi su 51.9, in calo rispetto a 52.8 di giugno. Il dato, che indica il terzo mese consecutivo di decremento dell’indice, unito alla maggiore contrazione della produzione manifatturiera hanno causato una nuova perdita di slancio dell’espansione economica del settore privato.

L’economia tedesca di nuovo in declino

A livello nazionale, l’indagine ha rilevato una nuova frenata dell’economia dell’Eurozona proveniente dalla Germania, che ha indicato il primo declino dei livelli di attività economica da marzo. Il settore privato francese ha continuato a peggiorare (ma al tasso più debole in tre mesi), mentre le espansioni della Spagna e dell’Italia sono state appena sufficienti a contrastare le contrazioni delle due maggiori economie dell’eurozona.

L’occupazione ristagna

Con vendite, lavoro inevaso e fiducia tutte in calo a luglio, l’occupazione del settore privato dell’Eurozona di inizio terzo trimestre ha indicato valori complessivamente stagnanti. Questo risultato è in netto contrasto con la prima metà dell’anno, dove la crescita dei posti di lavoro ha mediamente indicato un tasso relativamente robusto che ha generalmente eguagliato la media storica dell’indagine. I dati dell’indagine di luglio hanno segnalato un’accelerazione dell’inflazione dei costi sostenuti dalle aziende dell’eurozona.

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