Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 23 novembre:
1. Il Black Friday pone i distributori al centro della scena
È il giorno dopo il Ringraziamento: ciò significa la corsa allo shopping in occasione dell’evento globale del Black Friday.
Poiché non sono previsti report sugli utili, gli investitori seguiranno i titoli dei distributori per notare le reazioni alle attività promozionali dopo un periodo di utili più deboli del previsto per il settore.
Il Black Friday è per tradizione il giorno in cui cominciano le spese festive ed è diventato un evento annuale che promette lunghe file e tanti articoli scontati.
I grossi nomi della distribuzione saranno seguiti con attenzione, anche quelli che hanno riportato utili positivi, come Walmart (NYSE:WMT). Sebbene i distributori non renderanno note le cifre del Black Friday, gli analisti del settore e i social saranno particolarmente seguiti per avere una stima delle visite, delle vendite online e delle promozioni più popolari.
2. Wall Street chiude in anticipo
Le borse chiuderanno prima quest’oggi, dopo essere rimaste chiuse ieri per il Ringraziamento, con molti investitori ancora in vacanza.
Wall Street punta ad un’apertura al ribasso: i future S&P 500 scendono dello 0,40% mentre i future Dow vanno giù dello 0,50% ed i future Nasdaq 100 legati al settore tech sono in calo dello 0,58%.
I mercati azionari USA chiuderanno alle 13:00 ET (18:00 GMT). Il mercato dei bond chiuderà alle 14:00 ET.
In Europa gli scambi sono positivi, con gli indici DAX, FTSE 100 e CAC 40 in verde.
In Asia, la chiusura dei mercati è stata mista. Ad Hong Kong, l’indice Hang Seng è in calo dello 0,35% e l’indice China A50 ha segnato un tonfo dell’1,50%. L’indice Shanghai Composite crolla del 2,49% mentre in Giappone l’indice TOPIX segna +0,81% e l’indice Nikkei 225 va su dello 0,65%.
3. I prezzi delle criptovalute continuano a colare a picco
L’unico settore che non festeggia il Black Friday è quello delle criptovalute. I prezzi continuano a crollare questo venerdì, con i regolatori britannici che mettono in guardia gli investitori dai derivati di monete digitali.
La Financial Conduct Authority (FCA), l’ente regolatore britannico, potrebbe vietare alcuni cripto-derivati, ha affermato Christopher Woolard, direttore esecutivo per la strategia e la concorrenza della FCA.
Le monete virtuali sono crollate drasticamente nelle ultime settimane, con il Bitcoin che ha registrato un tonfo del 75% dal picco di quasi 20.000 dollari di dicembre.
In generale tutte le criptovalute sono al ribasso, con la capitalizzazione di mercato scesa a 141 miliardi di dollari al momento della scrittura dai 147 miliardi di ieri. Il Bitcoin (BitfinexUSD) si attesta a 4.430,10 dollari, dopo aver raggiunto il minimo di 14 mesi di 4.251 dollari negli scambi asiatici.
Leggi anche: Investire sulle criptovalute? Ecco come scegliere una piazza, di Tanzeel Akhtar
4. Pubblicazione dei dati sugli indici PMI sul settore manifatturiero e dei servizi USA
Il calendario economico sarà leggero questo venerdì.
Markit pubblicherà i dati preliminari sull’attività del settore manifatturiero e dei servizi alle 9:45 ET (14:45 GMT).
In media, gli economisti si aspettano che l’indice dei direttori acquisti (PMI) sul settore manifatturiero USA di Markit rimanga invariato in confronto ad ottobre. L’indice PMI sui servizi di novembre dovrebbe salire leggermente.
5. Prezzo del greggio al minimo dal 2017
Il prezzo del greggio scende al minimo dal 2017 questo venerdì, nei timori per un eccesso di scorte e per il rallentamento della crescita economica.
I future del greggio WTI crollano del 5% a 51,83 dollari al barile, mentre i future del Brent, il riferimento internazionale, scendono al minimo dall’ottobre 2017 di 60,45 dollari al barile.
I dati di mercoledì hanno rivelato che le scorte negli Stati Uniti continuano a salire più del previsto, alimentando la paura di un esubero.
Le scorte di greggio USA sono salite di 4,9 milioni di barili la scorsa settimana, rispetto alle previsioni di un aumento di 2,9 milioni di barili, in base ai dati dell’EIA.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) dovrebbe tagliare la produzione dopo il vertice del 6 dicembre.
I dati settimanali USA di Baker Hughes sul numero degli impianti di trivellazione attivi, un importante indicatore della domanda dei prodotti petroliferi, saranno pubblicati nel corso della seduta.