Di Geoffrey Smith e Alessandro Albano
Investing.com - Ecco le notizie principali sui mercati finanziari di questo martedì 24 gennaio:
1. Rimbalzo farsa
In un lunedì folle, il NASDAQ Composite e lo S&P 500 hanno invertito le pesanti perdite registrate durante il peggior selloff in due anni (con minimi fino a 5%) chiudendo entrambi in positivo, ma il rimbalzo di ieri potrebbe rivelarsi una farsa.
Un'inversione del genere non si vedeva dal gennaio 2001, scrive Bloomberg, nel bel mezzo crollo delle dot-com. Per l'agenzia, questo tipo di spallate si sono verificate nei tre anni della bolla a cavallo del nuovo millennio, mentre altre sono arrivate nel cuore della crisi del 2008.
Per l'apertura di oggi, i futures indicano un Nasdaq 100 in calo di 300 punti, il Dow Jones a -260 punti e lo S&P 500 in ribasso di 60 punti. Negativi anche Future Russell 2000, -30 punti. Rialzi cauti in Europa, con FTSE MIB al +01,%, DAX al +0,3% e Euro Stoxx 50 al +0,25%.
Gli investitori staranno attenti alle trimestrali di Johnson & Johnson (NYSE:JNJ), General Electric (NYSE:GE), American Express (NYSE:AXP), mentre Microsoft (NASDAQ:MSFT) aggiornerà il mercato dopo la chiusura.
2. Inizia la Fed
Con il sondaggio sulla fiducia dei consumatori del Conference Board, inizia oggi la due giorni della Fed, con la decisione che verrà comunicata mercoledì alle 20:00 CET. Il mercato non si aspetta un cambio di posizione, ma farà un attento scanner alla forward guidance e al futuro dei tassi d'interesse.
Con la riduzione del bilancio e 4 aumenti dei fondi Fed prezzati dai mercati, "la banca deve trovare il giusto equilibrio tra prendere sul serio l'inflazione e non voler causare ulteriori turbolenze inutili nei mercati", scrivono in una nota gli analisti di Oanda. "Gli investitori saranno appesi ad ogni parola di Powell, e qualunque cosa accada, si preannuncia una settimana davvero interessante per i mercati e che potrebbe andare terribilmente storta o essere il punto di svolta".
3. Venti di guerra (?) ad Est
Sul fonte orientale le cose non sembrano migliorare. Gli Stati Uniti hanno dispiegato 8.500 forze militari per rafforzare la NATO in Ucraina, mentre Putin continua ad aumentare la propria presenza al confine, offrendo una curiosa dimostrazione di forza militare unita agli sforzi diplomatici.
Tuttavia, con l'Europa che teme per il futuro dello proprie forniture di gas, un'escalation militare tra le due potenze è alquanto lontana, vista la reticenza dei Paesi membri ad armare le proprie truppe. Inoltre, a differenza di Londra che segue ogni passo di Washington, Bruxelles non ha avvertito i propri diplomatici a Kiev suggerendo che un compromesso alla fine si troverà.
Sui mercati, il {{future sul gas}} misurati dal benchmark olandese sono pressoché stabili in area 96 euro megawattora dopo i rialzi degli ultimi giorni, il USD/RUB è fermo a 78 dai 72 di fine dicembre mentre l'indice RTSI di Mosca è in rialzo del 2% dopo il -8% della vigilia.
4. NVIDIA (NASDAQ:NVDA) molla offerta su Arm
Secondo le indiscrezioni di stampa, NVIDIA (NASDAQ:NVDA) rinuncerà ad acquisire la società di chip britannica ARM da Softbank (T:9984) per 40$ miliardi, sulle preoccupazioni di uno stop che potrebbe arrivare dalle autorità di mercato.
Le antitrust di Stati Uniti e Cina si sono già pronunciate contrarie, mentre l'offerta dovrebbe affrontare un'ulteriore revisione da parte delle authority del Regno Unito. Dopo il ritiro della seconda produttrice di chip con più valore al mondo (582$ miliardi), Softbank starebbe preparando un progetto di quotazione per ARM, secondo Bloomberg News.
5. Problemi in Svizzera
Il FTSE Italia All Share Banks è in rialzo dello 0,6% nonostante il nuovo profit warning di Credit Suisse (NYSE:CS) sui risultati del quarto trimestre 2021 a causa degli accantonamenti effettuati per sostenere "i costi legali legate all'attività di investment banking".
L'ultimo trimestre, afferma la banca svizzera in un nota, sarà influenzato "negativamente da accantonamenti per contenziosi di circa CHF 500 milioni, in parte compensati da guadagni sulle vendite immobiliari di CHF 225 milioni". Inoltre, dopo le svalutazioni di circa CHF1,6 miliardi tra Investment Bank e Asia Pacific, "l'utile ante imposte del Q4 dovrebbe risultare in breakeven".
La divisione degli investimenti, avverte la banca, chiuderà i tre mesi in perdita per "la riduzione della nostra propensione al rischio complessiva e la nostra decisione di abbandonare sostanzialmente la nostra attività di servizi".