Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 22 ottobre:
1. I future a Wall Street puntano ad un’apertura al rialzo
I titoli azionari USA sono destinati ad un’apertura positiva, gli investitori rivolgono la propria attenzione all’ultima serie di utili delle compagnie.
Alle 5:25 ET, i future Dow blue-chip salgono di 60 punti, o dello 0,2%, i future S&P 500 sono in salita di 6 punti, o dello 0,2%, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech vanno su di 37 punti, o dello 0,5%.
La società di gestione dell’energia Halliburton (NYSE:HAL), il produttore di giocattoli Hasbro (NASDAQ:HAS), la compagnia di prodotti per la cura della persona Kimberly-Clark (NYSE:KMB) e il produttore di fuoristrada Polaris Industries (NYSE:PII) pubblicheranno i rispettivi risultati finanziari prima della campanella quest’oggi.
Tra le altre compagnie che pubblicheranno i report questa settimana troviamo: McDonald’s (NYSE:MCD), 3M (NYSE:MMM), e Caterpillar (NYSE:CAT) domani; Microsoft (NASDAQ:MSFT), Boeing (NYSE:BA), Visa (NYSE:V), Ford (NYSE:F) ed Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD) mercoledì; Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Twitter (NYSE:TWTR) giovedì; e infine Phillips 66 (NYSE:PSX) e Colgate-Palmolive (NYSE:CL) venerdì.
La stagione degli utili sembra essere iniziata col piede giusto. Con più del 15% delle compagnie dell’indice S&P 500 che hanno pubblicato i risultati, l’83% ha superato le aspettative degli analisti, secondo FactSet.
2. L’Italia spinge i mercati europei
I mercati azionari europei iniziano la settimana positivamente dopo che Moody’s ha mantenuto stabile il rating sovrano sull’Italia anziché tagliarlo.
La decisione ha calmato gli investitori in quanto per il momento sembra essersi ridotta la possibilità di un abbassamento a “junk”.
L’indice FTSE MIB italiano schizza di oltre l’1% negli scambi di metà mattina, con le banche come Unicredit (MI:CRDI) ed Intesa Sanpaolo (MI:ISP) che segnano le performance migliori.
Quasi tutte le principali borse europee sono in salita dopo tre giorni consecutivi di ribasso, con la maggior parte dei settori in positivo.
L’indice tedesco DAX sale dello 0,6%, mentre il britannico FTSE è in salita dello 0,5%.
3. Le borse cinesi schizzano del massimo in due anni
I mercati azionari cinesi subiscono un’impennata registrando la giornata migliore dal marzo 2016, con Pechino che ha promesso di supportare l’economia e le compagnie che sono diventate più inclini a scegliere asset più rischiosi.
La promessa di stimolo arriva dopo la pubblicazione dei dati sul PIL più deboli del previsto della fine della scorsa settimana, da cui è emersa la crescita trimestrale più lenta dalla crisi finanziaria del 2009.
L’indice CSI300 blue-chip rimbalza del 4,3%, mentre l’indice Shanghai Composite schizza del 4%.
La forte impennata ha contribuito a far salire anche gli altri mercati della regione.
L’indice nipponico Nikkei ha cancellato le perdite chiudendo a +0,4% dopo il tonfo di oltre l’1%, mentre i mercati sudcoreani salgono dello 0,2%.
4. Stabile il dollaro e il rendimento dei bond USA
Il dollaro è pressoché invariato così come il rendimento dei Buoni del Tesoro USA, che riprende fiato dopo l’impennata della scorsa settimana.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 95,47.
Sul mercato dei bond, il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni USA, di riferimento, rimane al 3,20%.
Il rendimento dei bond USA è schizzato ultimamente sulla scia di una serie di report economici incoraggianti che hanno alimentato le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre e oltre.
Per quanto riguarda i dati economici, la Federal Reserve di Chicago pubblicherà i dati sull’attività nazionale alle 8:30 ET (12:30 GMT).
I riflettori questa settimana saranno puntati sui dati di venerdì, quando gli investitori avranno un primo assaggio dei dati sulla crescita economica USA del terzo trimestre.
5. Il Brent torna sopra gli 80 dollari
Sul mercato delle materie prime, il prezzo del greggio inizia la settimana in salita: le imminenti sanzioni USA contro l’Iran, il terzo produttore dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC), dovrebbero inasprire il mercato.
Le sanzioni, che a partire dal 4 novembre includeranno le esportazioni petrolifere di Tehran, vengono reintrodotte dopo che il Presidente USA Donald Trump si è tirato fuori dall’accordo sul nucleare iraniano all’inizio dell’anno.
Le tensioni geopolitiche tra l’Arabia Saudita, leader dell’OPEC, e gli Stati Uniti per la sospetta morte di Jamal Khashoggi, importante giornalista saudita scomparso dopo essere entrato nel consolato saudita in Turchia all’inizio del mese, contribuiscono a supportare il prezzo dell’oro nero.
I future del greggio Brent vanno su di 30 centesimi, o dello 0,3%, a 80,06 dollari al barile.
I future del greggio USA West Texas Intermediate si attestano a 69,50 dollari al barile, in salita di 38 centesimi, o dello 0,5% rispetto all’ultima attestazione.