Investing.com-- La maggior parte dei titoli asiatici è scesa martedì, con le azioni cinesi in ritirata a causa delle continue preoccupazioni per il rallentamento della crescita e per il crollo del settore immobiliare, mentre i dati sull'inflazione in tutta la regione hanno fatto aumentare le preoccupazioni per l'aumento dei tassi di interesse.
I titoli cinesi sono stati i peggiori della giornata, in quanto gli investitori si sono spazientiti per la lentezza di Pechino nell'adottare ulteriori misure di stimolo. Il sito indagine privata ha inoltre mostrato che l'attività del settore dei servizi cinese è cresciuta meno del previsto ad agosto, in quanto il rallentamento della domanda estera si è aggiunto alla pressione della debolezza della spesa interna.
Gli indici Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi di circa lo 0,6% ciascuno, mentre l'indice Hang Seng di Hong Kong è scivolato dell'1,5%, mentre gli investitori hanno bloccato i recenti profitti nei titoli immobiliari e tecnologici. Hanno pesato anche le preoccupazioni per l'impresa immobiliare in difficoltà Country Garden Holdings (HK:2007), che ha ottenuto l'approvazione per la proroga di alcuni pagamenti del debito, ma ha ancora altri pagamenti obbligazionari da effettuare questa settimana.
La scorsa settimana i titoli cinesi hanno registrato un forte rialzo, grazie al fatto che il governo ha delineato misure più favorevoli per il settore immobiliare e ha anche ridotto le tasse sul trading azionario. Ma gli investitori chiedono a Pechino di attuare misure fiscali mirate per sostenere l'economia, soprattutto dopo che la crescita è rallentata notevolmente nel secondo trimestre.
Il crollo della Cina ha mantenuto in sordina il sentimento generale verso i titoli asiatici. L'indice giapponese Nikkei 225 è sceso leggermente dopo che i dati hanno mostrato che spesa delle famiglie è rallentato più del previsto a luglio, mentre i futures per l'indice indiano Nifty 50 hanno indicato un'apertura leggermente più debole.
L'inflazione in Corea del Sud e nelle Filippine è superiore alle attese
L'indice KOSPI della Corea del Sud e l'indice PSEi Composite delle Filippine sono scesi entrambi dello 0,3% martedì dopo che i rispettivi indici inflazione lettura dei due Paesi sono risultati più alti del previsto per il mese di agosto.
Le letture hanno aumentato le preoccupazioni per una più ampia ripresa dell'inflazione in Asia, in particolare tra aumento dei prezzi del petrolio e le potenziali interruzioni delle forniture alimentari globali. Qualsiasi segnale di inflazione appiccicosa dà alle banche centrali regionali un maggiore impulso a rimanere improntate al biancismo, il che a sua volta è di cattivo auspicio per i mercati azionari.
In giornata sono previsti anche i dati sull'inflazione di Thailandia, mentre la Cina riporterà dati sull'inflazione nel corso della settimana. La Cina è stata la principale eccezione tra i suoi omologhi globali ed è alle prese con una disinflazione dilagante dovuta al rallentamento della ripresa economica.
Azioni australiane colpite dai timori della Cina, attesa per la RBA
L'australiano ASX 200 è sceso dello 0,6%, seguendo il calo dei titoli cinesi tra le persistenti preoccupazioni per il principale partner commerciale di Canberra.
Gli investitori erano anche in attesa di una decisione sui tassi di interesse da parte della Banca di riserva, che secondo le previsioni dovrebbe mantenere i tassi fermi in presenza di un'inflazione in calo e di un certo raffreddamento del mercato del lavoro.
Tuttavia, la RBA potrebbe annunciare altri rialzi dei tassi nel corso dell'anno, dato che l'inflazione rimane ancora ben al di sopra dell'obiettivo annuale della banca.