Investing.com-- Giovedì i titoli asiatici hanno registrato un andamento contrastato, in quanto i timori che i tassi d'interesse statunitensi rimangano alti più a lungo sono rimasti in gioco, sebbene la Federal Reserve abbia sminuito le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi d'interesse.
I titoli di Hong Kong hanno fatto da apripista, sfiorando i massimi di cinque mesi, grazie all'approvazione dell'abolizione di ulteriori restrizioni sul mercato immobiliare in crisi.
I mercati regionali hanno preso spunto da una chiusura notturna negativa di Wall Street, anche se gli indici statunitensi hanno chiuso al di sopra dei minimi intraday dopo che il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che la banca non ha intenzione di aumentare ulteriormente i tassi di interesse. Ma Powell ha anche affermato che i progressi verso l'obiettivo del 2% di inflazione sembrano essere in fase di stallo, il che non preannuncia alcun piano immediato di taglio dei tassi.
I futures degli indici azionari statunitensi sono saliti negli scambi asiatici.
I titoli di Hong Kong sono sostenuti dall'entusiasmo del mercato immobiliare
L'indice Hang Seng di Hong Kong è stato il più performante in Asia giovedì, salendo dell'1,2% e avvicinandosi al picco di cinque mesi raggiunto all'inizio della settimana.
I guadagni sono stati trainati soprattutto dagli sviluppatori immobiliari, dopo che la Cina ha eliminato le restrizioni all'acquisto di case multiple in diverse grandi città, soprattutto a Pechino.
La mossa, che giunge dopo 13 anni di blocco dell'acquisto di case multiple, è stata finalizzata principalmente a stimolare ulteriormente il mercato immobiliare, alle prese con una flessione di oltre tre anni.
I costruttori quotati a Hong Kong, tra cui Sands China Ltd (HK:1928), China Resources Land Ltd (HK:1109) e Longfor Properties Co Ltd (HK:0960), sono saliti tra il 2% e il 3% e sono stati tra i titoli più performanti dell'Hang Seng.
I mercati della Cina continentale sono rimasti chiusi per festività e rimarranno chiusi per il resto della settimana.
I titoli giapponesi sono in calo a causa della volatilità dello yen, che ha spento il sentiment
Gli indici giapponesi Nikkei 225 e TOPIX sono scesi dello 0,1% ciascuno giovedì, con il sentimento verso il Paese che rimane cauto in mezzo alla volatilità dello yen.
Il sospetto di un intervento sul mercato valutario da parte del governo giapponese ha fatto oscillare lo yen in modo selvaggio questa settimana. Ma la debolezza di fondo della valuta continua a persistere, soprattutto a fronte di tassi d'interesse statunitensi elevati e a lungo termine.
La debolezza dello yen favorisce gli utili delle aziende giapponesi, in particolare quelle esposte alle esportazioni. Ma contribuisce anche all'aumento dell'inflazione e all'indebolimento dei consumi nel Paese.
I mercati asiatici più ampi hanno avuto un andamento misto. L'australiano ASX 200 è salito dello 0,6%, anche se i dati hanno mostrato che l'avanzo commerciale del paese si è ridotto a un minimo di oltre tre anni a marzo.
Il mercato sudcoreano KOSPI è sceso leggermente, ma le ulteriori perdite sono state limitate da una lettura dell'inflazione di aprile più debole del previsto.
I futures per l'indice indiano Nifty 50 hanno indicato un'apertura in sordina, con il Nifty che potrebbe galleggiare in attesa di maggiori informazioni sulle elezioni generali del 2024, iniziate la scorsa settimana. I mercati indiani dovrebbero registrare una certa volatilità con l'avanzare delle elezioni.