Investing.com-- La maggior parte dei titoli asiatici è salita mercoledì, grazie alle aspettative di un calo dei tassi di interesse statunitensi e ai segnali dovish della Banca del Giappone, che hanno mantenuto gli investitori ottimisti su un ambiente più accomodante nel prossimo anno.
L'indice giapponese Nikkei 225 ha continuato a sovraperformare tra i suoi omologhi, salendo dell'1,8% ai massimi di 33 anni dopo che la Banca del Giappone ha mantenuto la sua politica ultra-dovish e ha offerto pochi spunti su un potenziale cambio di rotta nel 2024.
Una BOJ dovish è stata un punto di sostegno fondamentale per il Nikkei quest'anno, dato che la banca ha ampiamente contrastato i suoi omologhi globali mantenendo i tassi di interesse a livelli bassissimi. Con la BOJ che ora non mostra l'intenzione di inasprire le condizioni monetarie nel 2024, i titoli giapponesi sono destinati a godere di condizioni accomodanti più a lungo.
L'ottimismo nei confronti della BOJ ha anche aiutato le azioni giapponesi a superare i dati più deboli del previsto di importazioni e esportazioni per il mese di novembre, che hanno preannunciato una crescente pressione sull'economia a causa della debolezza dei suoi maggiori partner commerciali, in particolare la Cina.
Azioni cinesi in ritardo mentre la PBOC mantiene i tassi invariati
I titoli cinesi hanno perso terreno rispetto agli altri, dopo che la People's Bank of China ha mantenuto invariati i tassi di riferimento tasso di interesse primario del prestito nella sua ultima decisione sui tassi dell'anno. Sebbene la mossa fosse in gran parte telegrafica, ha evidenziato quanto poco margine di manovra abbia il governo cinese nell'erogare ulteriori stimoli monetari.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi rispettivamente dello 0,4% e dello 0,3% e si sono avvicinati ai minimi dell'anno. Le preoccupazioni per il rallentamento della ripresa economica in Cina hanno colpito i titoli locali quest'anno e hanno intaccato anche il sentimento verso i mercati asiatici più ampi.
Ma i titoli asiatici più ampi sono stati incoraggiati da un chiusura notturna più forte a Wall Street, mentre i benchmark azionari statunitensi si sono avvicinati a nuovi massimi. I titoli statunitensi sono in rialzo dopo che la Riserva Federale ha segnalato la fine di ulteriori rialzi dei tassi di interesse e ha affermato che i tagli dei tassi sono probabili nel 2024.
La riunione della BOJ di questa settimana ha inoltre concluso tutte le principali riunioni delle banche centrali per il 2023 e ha stabilito un tono dovish per il prossimo anno, che probabilmente favorirà gli asset orientati al rischio.
Questo concetto ha favorito i titoli asiatici, anche se l'incertezza sulla tempistica dei tagli ai tassi della Fed ha limitato un po' i guadagni. Alcuni funzionari della Fed hanno anche cercato di contrastare le aspettative di un taglio immediato dei tassi di interesse all'inizio del 2024.
L'indice Hang Seng di Hong Kong ha superato i suoi omologhi cinesi, salendo dell'1,1% grazie alla forza dei titoli energetici e tecnologici di peso elevato.
L'australiano ASX 200 è salito dello 0,6% ai massimi da 10 mesi, tra le crescenti speranze che anche la Reserve Bank of Australia abbia finito di aumentare i tassi di interesse. I guadagni dei titoli minerari e bancari sono stati la spinta maggiore per l'ASX.
L'indice sudcoreano KOSPI ha guadagnato l'1,4% grazie alla forza dei titoli tecnologici più importanti, mentre i futures dell'indice indiano Nifty 50 hanno indicato un'apertura leggermente positiva, dato che l'indice è stato scambiato a ridosso dei massimi storici.
L'ottimismo sull'economia indiana è stato un punto di sostegno fondamentale per il Nifty e si prevede che continuerà a spingere i flussi di capitale estero verso il Paese.
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