Investing.com-- La maggior parte dei titoli asiatici è avanzata martedì, prendendo spunto da Wall Street, dopo che i guadagni nel settore tecnologico hanno spinto gli indici statunitensi a raggiungere i massimi storici, mentre la Banca del Giappone ha mantenuto la sua posizione ultra-dovish e ha previsto un raffreddamento dell'inflazione.
I mercati cinesi hanno in qualche modo arrestato le recenti perdite, mentre l'indice Hang Seng di Hong Kong è rimbalzato dai minimi di 15 mesi grazie alle notizie riportate dai media secondo cui il governo avrebbe intenzione di mobilitare ulteriori misure a sostegno dei mercati azionari locali.
Ma gli indici della Cina continentale sono rimasti ai minimi pluriennali, soprattutto perché il sentimento verso il Paese è stato colpito dai segnali di una persistente debolezza economica.
I mercati asiatici più ampi sono saliti grazie a una spinta positiva da parte di Wall Street, mentre il settore tecnologico è rimasto sostenuto dal continuo entusiasmo per l'intelligenza artificiale. I siti S&P 500 e Dow Jones Industrial Average hanno entrambi toccato i massimi storici lunedì.
Questa settimana sono in programma anche una serie di importanti trimestrali statunitensi, tra cui quelle di Netflix Inc (NASDAQ:NFLX), Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) e Intel Corporation (NASDAQ:INTC).
Le azioni giapponesi si ritirano dai massimi di 34 anni mentre la BOJ rimane dovish
Le azioni giapponesi hanno ridotto i loro guadagni intraday martedì, con l'indice Nikkei 225 e l'indice TOPIX che sono stati entrambi scambiati lateralmente nel pomeriggio. All'inizio della sessione i due indici erano saliti a nuovi massimi di 34 anni.
I mercati giapponesi sono stati colpiti da alcune prese di profitto, dopo i forti rialzi in vista della riunione della BOJ di martedì.
La BOJ ha mantenuto invariata la sua politica ultra-dovish, citando l'aumento dell'incertezza sull'economia giapponese. Ma la banca ha anche ridotto le previsioni sull'inflazione dell'indice dei prezzi al consumo per l'anno fiscale 2024, uno scenario che fa ben sperare per l'economia giapponese.
Un'inflazione più bassa non dà alla BOJ la spinta per iniziare una politica restrittiva, e anche martedì la banca centrale ha offerto pochi indizi su eventuali piani in tal senso. Una BOJ ultra-dovish è stata un punto chiave di sostegno per le azioni giapponesi, in quanto le condizioni monetarie sono rimaste allentate nonostante l'aumento dei tassi nel resto del mondo.
I mercati asiatici più ampi sono saliti grazie ai guadagni dei titoli tecnologici. L'australiano ASX 200 è salito dello 0,7% ai massimi di due settimane.
L'indice sudcoreano KOSPI è salito dello 0,6%, anche se i dati hanno mostrato una ripresa di inflazione dei prezzi alla produzione a dicembre.
L'indice indiano Nifty 50 ha aperto in rialzo dello 0,7% circa, grazie alla forza dei titoli tecnologici più importanti del Paese, che hanno seguito la forza dei loro omologhi globali.
Il sentimento verso l'India è migliorato anche in seguito all'attenuazione dei timori di violenza comunitaria nel Paese, dopo l'inaugurazione di un controverso tempio nell'India settentrionale.
I titoli cinesi arginano le perdite grazie alla notizia di un maggiore sostegno da parte del governo
Mentre i titoli di Hong Kong sono rimbalzati, gli indici cinesi di riferimento si sono mantenuti in una stretta fascia di negoziazione e sono rimasti vicini ai minimi pluriennali. L'indice Shanghai Shenzhen CSI 300 è sceso dello 0,3% ai minimi di cinque anni, mentre l'Shanghai Composite si è stabilizzato sui minimi di quattro anni.
Bloomberg ha riferito che il governo cinese sta valutando la possibilità di istituire un fondo di stabilizzazione del mercato azionario fino a 2.000 miliardi di yuan (278 miliardi di euro) per acquistare azioni onshore e arginare il profondo sell-off dei mercati azionari cinesi.
Se da un lato la notizia ha contribuito a contenere le perdite maggiori sui mercati cinesi, dall'altro ha sottolineato la necessità di un intervento da parte del governo in un contesto di peggioramento del mercato azionario del Paese.
Nel 2023 i titoli cinesi hanno registrato le peggiori performance in Asia, con una sottoperformance che si è protratta anche nel 2024, quando la seconda economia mondiale ha mostrato pochi segni di miglioramento.
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