Investing.com - Apertura di settimana piuttosto negativa sui mercati asiatici, con le azioni cinesi che hanno fatto da zavorra viste le persistenti preoccupazioni per la crisi del mercato immobiliare; inoltre, i mercati guardano con apprensione alle prospettive di aumento dei tassi di interesse nei mercati sviluppati.
La maggior parte dei titoli regionali ha subito forti perdite rispetto alla settimana precedente, dopo che la Federal Reserve ha avvertito della possibilità di un ulteriore aumento dei tassi d’interesse statunitensi e del fatto che probabilmente rimarranno più alti ancora a lungo. La previsione ha intaccato la maggior parte degli asset orientati al rischio ed è destinata a frenare i mercati regionali nei prossimi mesi.
Sul sentiment pesano anche i dati economici regionali chiave attesi questa settimana.
I timori per il settore immobiliare colpiscono le azioni cinesi
Anche le rinnovate preoccupazioni sulla Cina hanno pesato, soprattutto dopo che l’immobiliarista China Evergrande Group (HK:3333), in difficoltà, ha dichiarato che non potrà emettere nuovo debito a causa di un’indagine governativa in corso sulla sua unità Hengda Real Estate Group. La notizia dell’indagine ha alimentato i timori di un più ampio giro di vite del governo sul settore immobiliare, alle prese con una crisi debitoria.
Le azioni del promotore immobiliare sono crollate di quasi il 25% negli scambi di Hong Kong, provocando perdite anche in altri titoli del settore immobiliare.
Country Garden Services (HK:6098) e Longfor Properties Co Ltd (HK:0960) hanno perso circa il 3% ciascuno, trascinando l’indice Hang Seng di Hong Kong a un calo di oltre l’1%. Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite hanno perso tra lo 0,3% e lo 0,5%.
I titoli cinesi hanno registrato una maggiore volatilità quest’anno, in quanto i mercati hanno soppesato il peggioramento delle condizioni economiche con la scommessa che il governo adotterà ulteriori misure di stimolo per sostenere la crescita.
Ma il sentimento è peggiorato negli ultimi mesi, soprattutto alla luce dell’approccio conservativo di Pechino nei confronti di ulteriori stimoli. Anche i timori di un crollo del settore immobiliare hanno tenuto in tensione il sentiment verso il Paese.
Questa settimana l’attenzione si concentra sui dati di settembre degli indice dei responsabili degli acquisti, che dovrebbero fare luce sull’attività delle imprese. Mentre il settore manifatturiero ha registrato un certo miglioramento in agosto, l’attività del settore dei servizi è apparsa in deterioramento.
Le preoccupazioni per la Cina si sono riversate sui mercati asiatici più ampi. L’australiano ASX 200 è sceso dello 0,4%, in attesa dell’indice dei prezzi al consumo australiano prevista per questa settimana.
L’indice sudcoreano KOSPI è sceso dello 0,6%, mentre i future dell’indice indiano Nifty 50 indicano un’apertura positiva dopo il crollo dell’indice dai massimi storici della scorsa settimana.
Le azioni giapponesi salgono grazie al mantenimento della posizione cauta della BOJ
I titoli giapponesi Nikkei 225 e TOPIX sono stati i principali protagonisti della giornata, salendo rispettivamente dello 0,4% e dello 0,7%.
Le azioni locali hanno annullato la maggior parte delle perdite di venerdì dopo che la Banca del Giappone ha dichiarato di non avere intenzione di ridurre le sue politiche di stimolo monetario nel breve termine, preannunciando un continuo sostegno all’economia e alle azioni giapponesi.
La BOJ super cauta è stata uno dei fattori chiave del rally dell’azionario giapponese di quest’anno, con il Nikkei e il TOPIX che hanno appena superato i massimi di 33 anni.
Questa settimana l’attenzione si concentra sui dati dell’Inflazione a Tokyo di settembre, previsti per venerdì. Il dato funge da precursore per l’inflazione a livello nazionale.