Di Ambar Warrick
Investing.com - Andamento stabile dei titoli asiatici questo giovedì, dopo le recenti perdite, mentre gli indici cinesi sono scesi dopo che la Banca Popolare ha messo in pausa le sue misure di allentamento monetario in seguito all’aumento delle pressioni da parte della Federal Reserve statunitense.
L’indice cinese Shanghai Shenzhen CSI 300 è sceso dello 0,7%, mentre l’indice Shanghai Composite è sceso dell’1%. La People’s Bank of China (PBoC) ha mantenuto il tasso di riferimento a medio termine giovedì, dopo aver abbassato costantemente i tassi di prestito all’inizio dell’anno. La mossa è stata probabilmente determinata dall’aumento del deprezzamento dello yuan, che nelle ultime settimane è crollato ai minimi di due anni.
La mossa di oggi indica che la PBoC sta cercando di trovare un equilibrio tra il sostegno alla crescita economica e la possibilità di un ulteriore deprezzamento dello yuan, che sta affrontando anche i venti contrari derivanti dall’aumento dei tassi di interesse statunitensi.
Il governo cinese ha varato quest’anno una serie di misure di stimolo a sostegno di un’economia gravemente danneggiata dai lockdown per il COVID.
Giovedì i titoli immobiliari cinesi hanno registrato un’impennata in attesa di notizie secondo cui il governo avrebbe varato ulteriori misure di sostegno per il settore in crisi. Ne ha beneficiato anche l’indice Hang Seng di Hong Kong, che è salito dello 0,2%.
I titoli asiatici più ampi sono rimasti stabili dopo il crollo di mercoledì. Il indice ponderato di Taiwan è salito dello 0,2%, mentre l’australiano S&P/ASX 200 è salito dello 0,3%.
Il sentimento è rimasto debole dopo che questa settimana i dati hanno mostrato che l’inflazione statunitense è rimasta ostinatamente alta in agosto. I dati sono suscettibili di invitare la Fed ad aumentare i tassi di interesse, mettendo sotto pressione i mercati asiatici.
L’indice giapponese Nikkei 225 è salito dello 0,2% giovedì. I dati hanno mostrato che il paese ha registrato un deficit commerciale record ad agosto, in quanto l’aumento dei prezzi delle materie prime ha sostenuto notevolmente le importazioni di energia.