Investing.com-- La maggior parte dei titoli asiatici si è mossa venerdì in una fascia di oscillazione tra il minimo e il massimo, dopo le forti perdite subite questa settimana a causa dei segnali falsi delle banche centrali e dell'aumento dei rendimenti, anche se il rimbalzo dei titoli tecnologici ha dato slancio all'Hang Seng di Hong Kong.
I titoli regionali hanno visto un po' di sollievo venerdì, quando i rendimenti dei Treasury statunitensi si sono un po' fermati negli scambi notturni, dopo aver raggiunto i massimi pluriennali all'inizio della settimana. Gli indici di Wall Street hanno chiuso in rialzo giovedì dopo una serie di perdite, offrendo qualche spunto positivo ai mercati asiatici.
Le festività in Cina e in Corea del Sud hanno mantenuto i volumi di trading in sordina venerdì.
L'attenzione si è concentrata sul sito Dati sui consumi personali negli Stati Uniti- l'indicatore dell'inflazione preferito dalla Federal Reserve - dopo che i segnali di sfiducia della banca centrale hanno colpito i mercati nell'ultima settimana.
I titoli di Hong Kong risalgono dai minimi di 10 mesi grazie alla caccia all'affare
L'indice Hang Seng di Hong Kong è stato il maggior beneficiario della caccia alle occasioni, con un rialzo del 2,1% dopo aver toccato i minimi da 10 mesi.
I titoli tecnologici di peso elevato sono stati tra i principali motori del rimbalzo, con Baidu Inc (NASDAQ:BIDU) (HK:9888), Alibaba Group Holding Ltd (HK:9988) (NYSE:BABA) e Tencent Holdings Ltd (HK:0700) - i tre grandi titoli tecnologici della Cina - in rialzo tra l'1,7% e il 3%.
Gli investitori si sono riversati su titoli cinesi fortemente scontati nella speranza che l'economia riceva una spinta necessaria dalla settimana di festività di metà autunno, che inizia oggi.
L'operatore di hotel e grandi magazzini New World Development Co Ltd (HK:0017) è balzato del 4% negli scambi di Hong Kong, mentre lo sviluppatore di videogiochi NetEase Inc (HK:9999) è salito del 4,8%.
Le crescenti preoccupazioni per il rallentamento della crescita cinese e per il crollo del mercato immobiliare hanno determinato forti perdite nell'Hang Seng nell'ultimo mese. L'indice è sceso del 3,5% a settembre.
Azioni asiatiche in forte perdita a settembre
I mercati asiatici più ampi sono rimasti sostanzialmente in sordina, ma per lo più destinati a forti perdite nel mese di settembre. I segnali falsi della Federal Reserve, l'impennata dei prezzi del petrolio e il brusco sell-off del mercato obbligazionario globale hanno fatto vacillare il sentimento verso i mercati orientati al rischio.
Il peggioramento del sentimento nei confronti della Cina ha anche scosso i titoli locali, mentre i timori di un crollo del mercato immobiliare sono aumentati dopo che il costruttore in difficoltà China Evergrande Group (HK:3333) ha sospeso tutte le emissioni di debito previste a causa di un'indagine governativa.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite, che non sono stati scambiati venerdì, hanno perso più dell'1% ciascuno nel mese di settembre.
L'australiano ASX 200 è salito dello 0,4% venerdì, ma è sceso di quasi il 3,5% a settembre, colpito soprattutto dalle preoccupazioni per la Cina.
L'indice giapponese Nikkei 225 è rimasto piatto venerdì, mentre il più ampio TOPIX è sceso dello 0,9%. Entrambi gli indici hanno registrato una flessione compresa tra l'1,8% e il 2,2% per il mese di settembre, in quanto si sono ritirati dai massimi di oltre 30 anni.
I dati di venerdì hanno dipinto un quadro misto dell'economia giapponese: Inflazione a Tokyo è cresciuto meno del previsto a settembre, mentre disoccupazione è aumentato inaspettatamente ad agosto.
Ma produzione industriale giapponese non si è contratto come previsto ad agosto, mentre vendite al dettaglio è cresciuto più del previsto.
Gli indici indiani Nifty 50 e BSE Sensex 30 sono stati i pochi a sovraperformare nel mese di settembre, con un aumento di oltre l'1% ciascuno dopo aver toccato i massimi storici all'inizio del mese. I futures sul Nifty indicano un indice leggermente negativo per i titoli locali venerdì.