Di Ambar Warrick
Investing.com – Borse asiatiche in calo questo lunedì a causa dell’inasprimento delle proteste in Cina contro la rigida politica zero-COVID del governo, mentre i titoli indiani sono vicini ai massimi storici mentre i mercati si sono posizionati per un minore aumento dei tassi di interesse nel paese.
I titoli cinesi hanno subito un forte ribasso, con l’indice blue-chip Shanghai Shenzhen CSI 300 in calo dell’1,7%, mentre l’indice Shanghai Composite ha perso l’1,2%. I titoli di Hong Kong hanno segnato il calo maggiore, con l’indice Hang Seng giù del 2,1%.
Nel fine settimana i manifestanti cinesi si sono scontrati con la polizia in diverse grandi città, in un contesto di crescente malcontento per le limitazioni agli spostamenti e alle attività previste dalla rigida politica zero-COVID del governo. Un incendio che ha causato delle vittime nell’estremo ovest del Paese, che sarebbe stato aggravato dalle misure di lockdown, ha scatenato l’ultimo ciclo di disobbedienza civile.
I disordini civili si sono verificati in quanto la Cina ha imposto una serie di restrizioni rigide in alcune delle principali città. Questo ha sollevato il timore che l’economia cinese possa subire un aumento dei venti contrari nel breve termine, con il rischio di un potenziale rallentamento.
Altri mercati esposti alla Cina hanno seguito la scia ribassista. L’indice sudcoreano KOSPI ha ceduto l’1,1%, mentre l’indice Taiwan Weighted è sceso dell’1,2%. Anche i titoli di Taiwan sono stati sotto pressione dopo che il presidente Tsai Ing-wen si è dimesso da capo del partito al potere dopo l’esito delle elezioni locali della scorsa settimana.
L’indice australiano S&P/ASX 200 è sceso dello 0,4%, mentre l’indice giapponese Nikkei 225 ha perso lo 0,5%. I beni rifugio a basso rischio come il dollaro hanno visto un aumento degli acquisti lunedì.
In controtendenza, i titoli indiani sono saliti leggermente e hanno scambiato vicino ai massimi storici grazie alle crescenti aspettative che la Banca Centrale dell’India decida di aumentare i tassi di interesse di un margine minore nei prossimi mesi.
Nonostante l’indebolimento della rupia e le difficoltà nei mercati delle materie prime, l’economia indiana si avvia a registrare uno dei migliori andamenti di quest’anno, con un tasso di crescita previsto del 6,8% nel 2022, secondo il Fondo Monetario Internazionale.