Di Sam Boughedda
In una nota inviata ai clienti questo martedì, gli analisti di Morgan Stanley si sono detti “ancora più bullish” sulla Cina.
Si aspettano infatti una “ripresa della crescita più precoce e più forte a partire dal 1Q23”, grazie a una riapertura più rapida, a un maggiore sostegno all’edilizia e a un allentamento delle normative tecnologiche, che “porteranno il PIL del 2023 al 5,7% annuo e su 12 mesi il cambio USD/CNY a 6,65”.
“Alziamo ulteriormente la crescita del PIL cinese per il 2023 di 0,3ppt al 5,7% (contro il 4,8% stimato), poiché il dolore a breve termine di una rapida riapertura sarà probabilmente compensato da una ripresa più precoce e più forte”. Gli indicatori di mobilità sono rimbalzati a un mese dalla riapertura completa, mentre un maggiore allentamento incrementale si è manifestato nella regolamentazione del settore immobiliare e delle big tech”, affermano gli analisti.
Gli analisti di Morgan Stanley ritengono inoltre che il mercato stia “sottovalutando le ramificazioni di vasta portata della riapertura” e la possibilità che si verifichi una robusta ripresa ciclica “nonostante i persistenti venti contrari strutturali”. A loro avviso, la Cina è destinata a raggiungere la massima performance del mercato azionario globale nel 2023.
“I titoli azionari cinesi sono pronti a guidare i mercati azionari globali con un’ulteriore notevole performance superiore rispetto ai titoli regionali (mercati emergenti e Giappone) e globali (S&P). A nostro avviso, la situazione attuale è paragonabile a quella di fine 2008/inizio 2009, con molti investitori non sufficientemente esposti a quello che probabilmente sarà un driver di alfa fondamentale per i portafogli cross-asset nel 2023”, hanno scritto gli analisti.