ROMA (Reuters) - La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della procura di Genova contro la decisione del Riesame che lo scorso novembre aveva escluso ulteriori sequestri sui conti della Lega per la presunta truffa sui rimborsi elettorali risalente alla gestione Bossi-Belsito tra il 2008 e il 2010.
Dal dispositivo dei giudici, visto da Reuters, emerge che i magistrati hanno annullato la sentenza rinviando gli atti al Riesame che adesso dovrà tornare a pronunciarsi sulla questione.
Le motivazioni della sentenza dovrebbero essere depositate nel giro di un mese.
Lo scorso settembre, i magistrati di Genova hanno disposto il sequestro preventivo di 49 milioni di euro della Lega in seguito alla condanna in primo grado per truffa ai danni dello Stato di Umberto Bossi e dell'ex tesoriere leghista Francesco Belsito inflitta dai giudici liguri il 24 luglio. Secondo i giudici, in sostanza, Bossi e Belsito incassarono i rimborsi senza averne diritto, grazie a certificazioni false.
Di fatto, la Gdf è riuscita a bloccare circa 2 milioni di euro sui conti perlopiù legati a varie sezioni del Carroccio tra cui quella toscana che aveva fatto ricorso, sostenendo che non ci fosse un legame con i rimborsi elettorali.
Oggi la Cassazione ha inoltre accolto il ricorso della sezione toscana, annullando con rinvio al Tribunale del Riesame che dovrà pronunciarsi di nuovo sull'impugnazione del sequestro.
Premettendo che occorre attendere le motivazioni della sentenza, l'avvocato Giovanni Ponti che ha difeso il Carroccio in Cassazione ha detto che "per ora rileviamo con favore il fatto che sia stata annullata l'ordinanza che riguarda il sequestro effettuato alla Nazione Toscana [la sezione locale della Lega, ndr]".
Davanti ai giudici i legali della Lega avevano sostenuto che occorreva distinguere, ai fini dei sequestri, tra la Lega e i distaccamenti locali (le Nazioni) in quanto dotati di personalità giuridica autonoma, e che quindi i 2 milioni sequestrati per lo più alle Nazioni fossero illegittimi in quanto nulla avevano a che fare con i rimborsi elettorali ricevuti dalla Lega tra il 2008 e il 2010.
Lo scorso settembre, il provvedimento del tribunale di Genova ha provocato aspre critiche da parte del segretario del Carroccio Matteo Salvini che aveva parlato di "attacco alla democrazia".