I mercati statunitensi hanno chiuso più in basso ieri all'indomani della decisione della Fed, poiché la revisione al rialzo delle proiezioni dei tassi per il 2019 e il 2020, ha sollevato preoccupazioni sul fatto che questo ciclo di restringimento sarebbe durato più a lungo di quanto precedentemente previsto. Il Nasdaq Composite è sceso dello 0,3%, mentre sia l'S&P 500 che il Dow Jones hanno chiuso dello 0,2% in meno.
In Asia, gli indici giapponesi Nikkei 225 e Topix hanno guadagnato l'1,0% e lo 0,65%, dopo il loro primo giorno dopo la festività, invece, a Hong Kong l'Hang Seng è sceso di oltre lo 0,9%, l'australiano Future S&P/ASX 200 è sceso dello 0,2 percento a 5.937,20, mentre in Europa, gli indici stanno attualmente lampeggiando in rosso.
Il FTSE 100 britannico è sceso dello 0,6 percento a 6.999,86, e il DAX tedesco ha perso lo 0,9 percento a 12,193,57, il CAC 40 in Francia è sceso dello 0,7 percento a 5,204.02.
Oggi i prezzi del petrolio sono leggermente diminuiti, con il Future Petrolio Greggio WTI e il Brent in calo rispettivamente dello 0,1% e dello 0,2%, entrambi i benchmark che hanno riportato alcuni dei notevoli guadagni di ieri, dopo che i dati sull'inventario del greggio settimanale dell'EIA hanno sorprendentemente mostrato un calo delle scorte, segnalando che la domanda degli Stati Uniti rimane su un buon livello..
Nei metalli preziosi, l'XAU/USD è salito ieri raggiungendo il livello più alto dall'inizio di marzo. Una valuta americana più debole rende il metallo denominato in dollari più attraente per gli investitori che utilizzano valute estere.
FIBO Group