In un articolo pubblicato in data 30-03-2022 di cui vi consiglio una lettura al seguente link https://it.investing.com/analysis/eccesso-di-ottimismo-sui-mercati-finanziari-ed-esplosione-di-volatilita-in-arrivo-200452679 abbiamo evidenziato l’eccessivo ottimismo che si respirava in quella fase di mercato.
I fattori dominanti di allora e di oggi possono essere evidenziati in 3 punti che andremo ad analizzare separatamente per evidenziarne alcuni cambiamenti che possono modificare ancora una volta il sentiment generale.
1. Guerra Russia-Ucraina.
2. Inflazione USA all’8%.
3. Politica restrittiva Federal Reserve.
La Guerra Russia Ucraina ha fondato le sue radici nel braccio di ferro tra il presidente Ucraino Zelensky intenzionato ad entrare nella NATO e nell’UE e la Russia di Vladimir Putin che si oppone forte dell’appoggio dei sudditi ucraini del Donbass e della Cina anche se quest’ultima cerca di mantenere un apparente posizione neutrale.
La guerra Russia Ucraina si e’ trasformata in una guerra energetica tra blocco Nato e Russia. La Russia per aggirare le sanzioni e dare sostegno al rublo vuole il pagamento del natural gas in valuta locale, dall’altro lato i Paesi Europei stanno cercando fonti di approvvigionamento alternative per rendersi indipendenti dalla Russia.
Questa tensione energetica spinge inevitabilmente i prezzi verso livelli piu’ elevati.
L’inflazione Usa continua a viaggiare all’8% alimentata anche dall’aumento dei prezzi dell’energia. Con molta probabilita’ il mercato ignora 2 fattori important in merito all’inflazione.
1. La FED ha gia’ avviato una politica monetaria restrittiva dando via ad un aumento dei tassi di interesse e alla riduzione del bilancio. Questo portera’ ad una minore massa monetaria in circolazione e di conseguenza ad un rientro graduale dell’inflazione stessa.
2. Con l’inflazione in crescita il consumo delle famiglie tende a ridursi poiche’ per comprare beni e servizi di prima necessita’ si spende gran parte del reddito potendo dedicare meno capitale ad altri beni e servizi. Questo porta ad una riduzione della domanda e minore produzione da parte delle imprese. Per un approfondimento potete consultare il presente link
https://it.investing.com/analysis/crescita-inflazione-e-riduzione-consumi-delle-famiglie-200453188
Secondo l’equazione quantitativa della moneta MxV=PxQ il prodotto tra moneta in circolazione e velocita’ di circolazione della stessa e’ uguale al prodotto dei prezzi per la quantita’ di beni e servizi.
Quindi da un lato abbiamo una politica monetaria restrittiva della FED che portera’ a minore quantita’ di moneta in circolazione. Essendo la velocita’ di circolazione della moneta una variabile che tende a muoversi in maniera molto lenta poiche’ legata alle abitudini di consumo delle famiglie (quindi si potrebbe addirittura per comodita’ considerare come una costante), per rendere valida l’equazione si deve ridurre il prodotto dei prezzi per la quantita’ di beni in circolazione.
Date le considerazioni sopra, possiamo dedurre che con molta probabilita’l’inflazione tendera’ a ritornare su livelli piu’ bassi nonostante i prezzi dell’energia rimarranno alti per un periodo prolungato.
La politica restrittiva della FED che possiamo sintetizzare in un aumento dei tassi di interesse e in una riduzione del bilancio, oltre alle implicazioni appena spiegate sopra puo’ essere vista in maniera molto positiva dal mercato per due semplici ragioni.
La prima e’ legata al fatto che la FED vuole con forza combattere l’inflazione e con molta probabilita’ raggiungera’ il suo obiettivo della stabilita’ dei prezzi.
La seconda ragione e’che la FED essendo gia’ in fase inoltrata nel restringimento monetario si sta gia’ creando gli strumenti da utilizzare nel caso dovesse esserci una recessione. Ossia nuova riduzione dei tassi di interesse e nuovo Quantative Easing.
Possiamo concludere che il sentiment degli investitori e’ molto negativo e che i mercati azionari stanno prezzando scenari altamente negativi. Con molta probabilita’ abbiamo gia’ visto i minimi e ci attendiamo da questi livelli un forte rimbalzo che potrebbe riportare nel giro di poche settimane i prezzi ai livelli di fine marzo.
Il team di AlphaFxConsulting