La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 2 settembre 2021
L’uragano Ida ha travolto la Louisiana all’inizio della settimana, causando significativi problemi per l’industria del greggio e della raffinazione USA. Ha toccato terra come uragano di categoria 4, con forti devastazioni a New Orleans e in una serie di altri paesi lungo la Costa del Golfo.
Ecco la situazione dal punto di vista del mercato energetico e l’impatto che i trader possono aspettarsi su produzione e scorte:
Grafico settimanale greggio WTI
Produzione petrolifera offshore
Quasi tutta la produzione di greggio USA nel Golfo del Messico (1,74 milioni di barili al giorno, o il 17% della produzione statunitense) è stata sospesa in vista dell’arrivo dell’uragano Ida. Fino a ieri pomeriggio, restavano fermi 1,45 milioni di barili al giorno, anche se a quanto pare gli impianti e le piattaforme offshore non hanno quasi avuto danni. La produzione resta ferma in parte perché il personale che era stato evacuato non è riuscito a tornare sulle piattaforme offshore. Gli eliporti della principale struttura che trasporta gli operai su queste piattaforme hanno subìto danni e non sono accessibili.
La carenza di produzione offshore emergerà dai dati dell’EIA della prossima settimana ed avrà un impatto anche sui dati USA sulla produzione e sulle esportazioni. Gli Stati Uniti registrano una produzione di circa 11,3 milioni di barili al giorno, quindi i trader dovrebbero aspettarsi un calo di circa 1,7 milioni di barili al giorno a partire dai dati della prossima settimana e fino a quando le piattaforme resteranno inattive.
Porti
Un altro problema per la ripresa della produzione petrolifera è che i porti chiave in Louisiana hanno subìto danni. Il greggio prodotto offshore arriva nei magazzini di porti come Port Furchon, dove solitamente transitano circa 270 navi e 1.200 camion al giorno per rifornire più di 250 compagnie. L’uragano Ida ha colpito proprio quest’area, causando forti allagamenti. Le strade verso il porto sono ancora bloccate.
Fermo anche il Louisiana Offshore Oil Port (LOOP). Non sembrano esserci stati molti danni, ma non è ancora stato riattivato perché l’accesso è ancora limitato. Compromesse le relative infrastrutture a terra. Il LOOP è l’unico terminal in mare aperto in grado di far scaricare le superpetroliere negli USA. Non si sa quando riprenderanno le operazioni, ma secondo alcune stime potrebbero volerci addirittura settimane prima che possano iniziare le riparazioni a Port Furchon e negli altri porti in Louisiana rimasti chiusi.
Le chiusure dei porti hanno comportato un accumulo di navi nel Golfo del Messico. Una trentina di petroliere sono ancorate al largo della costa della Louisiana, in attesa di caricare o scaricare. Gli ingorghi maggiori si trovano vicino Baton Rouge e Lake Charles.
Questa situazione implica che i trader dovrebbero aspettarsi di vedere esportazioni di greggio inferiori alla media da parte degli USA, nonché importazioni da parte di altri paesi.
Raffinerie
In vista dell’uragano, le raffinerie in Louisiana hanno bloccato circa 2,7 milioni di barili al giorno di capacità di raffinazione. Si tratta di circa il 14% della capacità degli Stati Uniti. È in corso la valutazione dei danni, con la maggior parte delle raffinerie ancora senza corrente, sebbene non abbiano riportato danni per via dell’uragano o degli allagamenti.
La raffineria Baton Rouge di ExxonMobil, che processa 500.000 barili al giorno di greggio, e la raffineria da 565.000 barili al giorno di Marathon Petroleum (NYSE:MPC) a Garyville non hanno subìto danni. ExxonMobil (NYSE:XOM) fa sapere che riaprirà la raffineria e Marathon dovrebbe riprendere le attività non appena tornerà la corrente. Entro tre settimane, quindi, sembra che possano tornare disponibili 2 milioni di barili al giorno di capacità di raffinazione.
A causa delle chiusure delle raffinerie, i trader dovrebbero aspettarsi un aumento delle scorte di greggio nei dati EIA già la prossima settimana. Invece le scorte di benzina diminuiranno, perché le raffinerie non riescono a fornire più prodotti al mercato.
Alcune regioni potrebbero essere più colpite di altre. Ad esempio, secondo Patrick DeHaan di GasBuddy, possiamo aspettarci un considerevole calo delle scorte nella regione PADD 3. Le scorte di benzina nella PADD 1 sono scese del 30% negli ultimi due mesi e, secondo GasBuddy, probabilmente ci saranno più consegne dall’estero in questa regione.
Dati EIA anormali sul greggio e la benzina potrebbero persistere per 3 o 4 settimane, a seconda di quanto ci vorrà per riaprire le raffinerie. (Per altri dettagli sulle possibili conseguenze dell’uragano Ida sulla situazione della benzina negli USA, ecco la mia intervista a Patrick DeHaan di GasBuddy).
Prezzi della benzina
Il prezzo della benzina aveva cominciato a scendere negli USA prima dell’arrivo dell’uragano Ida, ma ora ha invertito la rotta.
Grafico settimanale future benzina
Secondo i dati EIA data pubblicati ieri, il totale dei prodotti petroliferi forniti negli USA la scorsa settimana ammontava a 21,4 milioni di barili al giorno, il massimo dal settembre 2019. E questo dato potrebbe essere leggermente alterato dai preparativi per l’uragano della scorsa settimana.
Tuttavia, il 15 settembre, la maggior parte delle stazioni di servizio USA potrà cominciare a vendere la miscela invernale di benzina, più economica da produrre. Le aree colpite dall’uragano possono già vendere la miscela invernale prima del 15 settembre. Questo cambiamento, insieme al ritorno in attività delle raffinerie, potrebbe contribuire a far scendere i prezzi della benzina nel giro di qualche settimana.