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Secondo giorno di rally per le borse cinesi, l’USD consolida i guadagni

Pubblicato 05.11.2015, 10:35
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Market Brief

Ieri l’EUR/USD ha accusato un forte colpo sul finire della seduta di Londra e all’apertura degli scambi negli USA, toccando i minimi dal 5 agosto. La moneta unica è scesa sotto il livello di resistenza a 1,0848 USD, facendo registrare un nuovo minimo che non si vedeva da mesi pari a 1,0844 USD.

I commenti ottimistici di Janet Yellen sullo stato dell’economia americana durante la sua audizione alla Commissione Servizi Finanziari della Camera hanno completato il lavoro iniziato un paio di settimane fa da Mario Draghi.

La presidente della Federal Reserve ha dichiarato che “le spese interne sono cresciute a un ritmo solido”. Riteniamo pertanto che le pressioni al rialzo sui prezzi stiano acquisendo slancio e ciò sosterrebbe un rialzo del tasso a dicembre.

Tuttavia, gli ultimi dati sull’inflazione sono stati forieri di grosse delusioni, il deflatore del PCE di fondo non è riuscito a decollare, rimanendo bloccato all’1,3% a/a. Yellen ha solo spostato l’attenzione del mercato dal rapporto sul lavoro a quello sull’inflazione, l’unica parte del mandato della Fed che presenta dei ritardi.

La festa inizierà la prossima settimana con le cifre sull’IPP, il 17 novembre sarà pubblicato l’IPC e, fra tre settimane, il deflatore del PCE. Per quanto riguarda le borse, Wall Street ieri ha chiuso la seduta in territorio negativo perché gli investitori hanno incassato i profitti e iniziato a calibrare il portafoglio in vista del dato NFP di domani. L’indice S&P 500 ha ceduto lo 0,35%, il Dow Jones Industrial Average lo 0,28% e il Nasdaq 100 un minuscolo 0,05%.

In Asia, i titoli giapponesi e cinesi hanno compiuto un rally per il secondo giorno di fila, gli indici compositi di Shanghai e Shenzhen hanno guadagnato rispettivamente l’1,83% e lo 0,20%. A Tokyo, il Nikkei 225 è lievitato dell’1%, il più ampio indice TOPIX ha guadagnato lo 0,95%.

Più a sud, ieri l’AUD è crollato contro l’USD, con somma soddisfazione del governatore Stevens. L’AUD/USD è sceso fino a 0,7127 nelle prime ore della seduta asiatica, per poi risalire velocemente intorno a 0,7140.

L’indice S&P/ASX 200 ha ceduto lo 0,94%. L’evento più importante sarà la decisione sui tassi e il rapporto sull’inflazione della Banca d’Inghilterra (BoE). Anche se alcuni prevedono che Martin Weale si unirà alla fazione di Ian McCaffety a favore di un rialzo dei tassi - a nostro avviso sviluppo improbabile - riteniamo che, a dispetto delle cifre discrete sulla crescita, la BoE dovrà fare i conti con la pressione sull’inflazione.Ci aspettiamo pertanto 8 voti a 1 a favore del mantenimento del tasso.

La coppia GBP/USD staziona sul livello di resistenza a 1,5383 (50% di Fibonacci sulla svalutazione di settembre-ottobre) in vista del “Super Giovedì” della BoE. Per il cable il rischio rimane inclinato al ribasso, perché le attese di una conferenza stampa dai toni da falco e di un miglioramento dei livelli d’inflazione sono piuttosto elevate.

Oggi gli operatori monitoreranno l’IPC in Svizzera; la produzione industriale in Svezia; la decisione sul tasso della Norges Bank; le vendite al dettaglio e il PMI della distribuzione nell’Eurozona; PMI composito e servizi in Brasile; le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, l’indice sulla produttività non-agricola e l’indice di Bloomberg sul comfort dei consumatori negli Stati Uniti.

Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd

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